Il possibile ritorno di Stefano Pioli sulla panchina della Fiorentina è un progetto che la società viola sta coltivando con attenzione e, soprattutto, con pazienza. Le complessità legate al contratto che lega l’allenatore all’Al-Nassr — tra vincoli fiscali e clausole — impongono un approccio cauto, ma i contatti tra le parti non si sono mai interrotti. Da entrambe le parti c’è la volontà di ritrovarsi e dare il via a un nuovo ciclo insieme.
Nel frattempo, a Firenze si osservano anche i movimenti intorno alla Nazionale italiana. L’uscita di scena di Luciano Spalletti ha acceso le discussioni sul prossimo commissario tecnico e tra i nomi circolati era comparso anche quello di Pioli. Tuttavia, la scelta della FIGC di virare su Claudio Ranieri ha rappresentato un sospiro di sollievo per il club toscano, che rischiava di vedere sfumare il ritorno del suo obiettivo principale.
L’arrivo di Pioli non rappresenterebbe solo un cambio in panchina, ma un’evoluzione dell’identità tattica della squadra. L’ex tecnico del Milan, noto per la sua capacità di adattare il modulo ai giocatori a disposizione, è pronto a portare a Firenze un calcio dinamico, organizzato e innovativo, come già aveva mostrato nella sua precedente esperienza in viola. Anche allora alternava moduli tra fase offensiva e difensiva, soluzione poi adottata da diversi altri allenatori.
Il 4-2-3-1 resta il suo schema preferito, lo stesso con cui ha costruito il Milan campione d’Italia nel 2022. Alla Fiorentina potrebbe provare a replicare alcune dinamiche vincenti, puntando su nuove pedine di qualità. In cima alla lista dei desideri ci sono Moise Kean e Albert Gudmundsson. Il primo, però, è legato a una clausola rescissoria da 52 milioni di euro, valida solo in una finestra limitata di luglio, che complica non poco la trattativa. Il secondo resta un obiettivo sensibile per rinforzare la trequarti, ma anche qui servirà trattare con attenzione.
In attesa degli acquisti, Pioli potrebbe comunque contare su alcune certezze: Beltran, ad esempio, e alcuni rientri dai prestiti che saranno valutati durante il ritiro estivo. La rosa andrà riadattata in base alle esigenze del nuovo allenatore, ma alcune basi sono già presenti per iniziare a costruire.
Insomma, la Fiorentina si muove con determinazione ma senza fretta. La priorità è Pioli, e il traguardo sembra sempre più vicino. Manca solo l’ultimo passo — e, ancora una volta, un pizzico di pazienza.
Nel frattempo, a Firenze si osservano anche i movimenti intorno alla Nazionale italiana. L’uscita di scena di Luciano Spalletti ha acceso le discussioni sul prossimo commissario tecnico e tra i nomi circolati era comparso anche quello di Pioli. Tuttavia, la scelta della FIGC di virare su Claudio Ranieri ha rappresentato un sospiro di sollievo per il club toscano, che rischiava di vedere sfumare il ritorno del suo obiettivo principale.
L’arrivo di Pioli non rappresenterebbe solo un cambio in panchina, ma un’evoluzione dell’identità tattica della squadra. L’ex tecnico del Milan, noto per la sua capacità di adattare il modulo ai giocatori a disposizione, è pronto a portare a Firenze un calcio dinamico, organizzato e innovativo, come già aveva mostrato nella sua precedente esperienza in viola. Anche allora alternava moduli tra fase offensiva e difensiva, soluzione poi adottata da diversi altri allenatori.
Il 4-2-3-1 resta il suo schema preferito, lo stesso con cui ha costruito il Milan campione d’Italia nel 2022. Alla Fiorentina potrebbe provare a replicare alcune dinamiche vincenti, puntando su nuove pedine di qualità. In cima alla lista dei desideri ci sono Moise Kean e Albert Gudmundsson. Il primo, però, è legato a una clausola rescissoria da 52 milioni di euro, valida solo in una finestra limitata di luglio, che complica non poco la trattativa. Il secondo resta un obiettivo sensibile per rinforzare la trequarti, ma anche qui servirà trattare con attenzione.
In attesa degli acquisti, Pioli potrebbe comunque contare su alcune certezze: Beltran, ad esempio, e alcuni rientri dai prestiti che saranno valutati durante il ritiro estivo. La rosa andrà riadattata in base alle esigenze del nuovo allenatore, ma alcune basi sono già presenti per iniziare a costruire.
Insomma, la Fiorentina si muove con determinazione ma senza fretta. La priorità è Pioli, e il traguardo sembra sempre più vicino. Manca solo l’ultimo passo — e, ancora una volta, un pizzico di pazienza.
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