Superata la battuta d'arresto del match con i giallorossi, la squadra gigliata si prepara ad affrontare una sosta per gli impegni internazionali che si preannuncia complicata sul piano della preparazione. L'allenatore viola dovrà fare i conti con l'assenza di ben undici elementi del roster, chiamati dalle rispettive Nazionali: una settimana intera, se non di più, con sedute a organico ridottissimo e una situazione particolare nel reparto offensivo, completamente privo di elementi specifici.
Una circostanza che rappresenta un'arma a doppio taglio per il club toscano. Se da una parte la dirigenza può legittimamente celebrare il riconoscimento del proprio operato, testimoniato dall'ampia rappresentanza gigliata nelle varie selezioni (con particolare riferimento a quelle tricolori, che vedono coinvolti ben sei tesserati - il commissario tecnico Gattuso ha inserito nella lista Kean, Piccoli e Nicolussi Caviglia, mentre il selezionatore Baldini si affiderà a Ndour, Martinelli e Fortini), dall'altra l'allenatore si trova alle prese con un organico decimato proprio quando servirebbe invece intensificare il lavoro collettivo.
Il reparto avanzato sarà quello più colpito dalle convocazioni: oltre ai giocatori già citati, anche Dzeko risponderà alla chiamata della sua Bosnia (insieme al compagno Kospo), mentre Gudmundsson vestirà la maglia islandese. A questi si aggiungono Pongracic, atteso dalla nazionale croata, e Sohm, convocato dalla Svizzera: altre tessere che vengono temporaneamente sottratte a un puzzle già incompleto.
L'auspicio di Pioli è quello di poter riabbracciare l'intero gruppo nel minor tempo possibile e senza problemi fisici, considerando che all'orizzonte si profila una sequenza di partite estremamente impegnativa. Il 19 ottobre infatti i viola faranno visita ai rossoneri a San Siro, primo di due appuntamenti nel celebre impianto milanese nell'arco di dieci giorni, dato che il 29 del mese toccherà ai nerazzurri. Nel mezzo, il derby dell’appennino contro i rossoblù guidati dall'ex allenatore Italiano, che renderà ancora più piccante il programma. Un mese di ottobre bollente, dunque, destinato a fornire indicazioni decisive sulle reali possibilità della Fiorentina.
Una circostanza che rappresenta un'arma a doppio taglio per il club toscano. Se da una parte la dirigenza può legittimamente celebrare il riconoscimento del proprio operato, testimoniato dall'ampia rappresentanza gigliata nelle varie selezioni (con particolare riferimento a quelle tricolori, che vedono coinvolti ben sei tesserati - il commissario tecnico Gattuso ha inserito nella lista Kean, Piccoli e Nicolussi Caviglia, mentre il selezionatore Baldini si affiderà a Ndour, Martinelli e Fortini), dall'altra l'allenatore si trova alle prese con un organico decimato proprio quando servirebbe invece intensificare il lavoro collettivo.
Il reparto avanzato sarà quello più colpito dalle convocazioni: oltre ai giocatori già citati, anche Dzeko risponderà alla chiamata della sua Bosnia (insieme al compagno Kospo), mentre Gudmundsson vestirà la maglia islandese. A questi si aggiungono Pongracic, atteso dalla nazionale croata, e Sohm, convocato dalla Svizzera: altre tessere che vengono temporaneamente sottratte a un puzzle già incompleto.
L'auspicio di Pioli è quello di poter riabbracciare l'intero gruppo nel minor tempo possibile e senza problemi fisici, considerando che all'orizzonte si profila una sequenza di partite estremamente impegnativa. Il 19 ottobre infatti i viola faranno visita ai rossoneri a San Siro, primo di due appuntamenti nel celebre impianto milanese nell'arco di dieci giorni, dato che il 29 del mese toccherà ai nerazzurri. Nel mezzo, il derby dell’appennino contro i rossoblù guidati dall'ex allenatore Italiano, che renderà ancora più piccante il programma. Un mese di ottobre bollente, dunque, destinato a fornire indicazioni decisive sulle reali possibilità della Fiorentina.
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