Dopo un ottimo primo tempo, la squadra viola si perde nella ripresa: un centrocampo fragile e un modulo forse da rivedere

La partita tra Fiorentina e Bologna ha messo in evidenza una squadra viola incapace di mantenere lo stesso livello di gioco per tutti i novanta minuti. Dopo un primo tempo convincente, caratterizzato da aggressività e compattezza, la Fiorentina è improvvisamente crollata, lasciando spazio al gioco dei rossoblù e uscendo dal campo con una meritata sconfitta. Ma cos'è successo tra il primo e il secondo tempo? La chiave sembra risiedere nella tenuta fisica e tattica della squadra, soprattutto a centrocampo.

Con l'avanzare della gara e l'aumento dei ritmi, la coppia Cataldi-Adli in mezzo al campo ha mostrato evidenti difficoltà a contenere il palleggio avversario. Nel recente passato era stato Bove, con la sua capacità di coprire spazi e dare equilibrio, a garantire solidità al 4-2-3-1 viola. Senza di lui, il sistema sembra vacillare, soprattutto contro squadre dotate di tecnica e qualità nel possesso palla. Inoltre, la presenza contemporanea in campo di giocatori offensivi come Colpani, Beltran e Gudmundsson potrebbe rappresentare un lusso che la squadra non sempre può permettersi. In alcuni casi, uno dei tre rischia di essere di troppo, e questa situazione solleva interrogativi sulla sostenibilità del modulo adottato.

Raffaele Palladino, nel corso della settimana, aveva messo in guardia dai momenti difficili, dichiarando: «Arriveranno anche i momenti complicati, e allora avremo bisogno dell'aiuto di tutti». Una dichiarazione che si è rivelata profetica. Con il vento in poppa grazie alle otto vittorie consecutive, molti tifosi si aspettavano una prestazione all'altezza anche a Bologna, sfruttando le difficoltà difensive ben note della squadra di Italiano. Tuttavia, la partita ha preso una piega diversa.

Dopo un buon avvio, la Fiorentina è sembrata progressivamente perdere energia e lucidità, complice anche l'assenza di alcuni elementi chiave. Il Bologna, dal canto suo, è cresciuto minuto dopo minuto, trascinato dal carisma e dalla qualità di Ferguson, vero leader in campo. La sconfitta è stata accolta con un'esultanza fragorosa da parte di Italiano, che ha ritrovato la sua squadra in un momento di crescita, e ha persino affrontato un confronto acceso con il direttore sportivo viola Daniele Pradè a fine partita.

Nonostante questa battuta d'arresto, la classifica sorride ancora alla Fiorentina, che resta saldamente in zona Champions. Il Bologna, con questa vittoria, riduce il distacco a sei punti dai viola, con entrambe le squadre che devono ancora recuperare una partita. Il sogno del record di vittorie consecutive è sfumato, ma il campionato è ancora lungo, e i conti si faranno solo alla fine.

Questa sconfitta non deve però essere motivo di drammi. Finora, la Fiorentina ha infatti disputato finora una stagione straordinaria, ben al di sopra delle aspettative. Una battuta d'arresto, per quanto dolorosa, non può offuscare quanto di buono fatto dalla squadra. Resta però la necessità di riflettere su alcune fragilità emerse, soprattutto nella gestione tattica e nella distribuzione delle energie. Il futuro è ancora nelle mani della Fiorentina, ma serviranno concentrazione e continuità per mantenere vivo il sogno europeo.

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