Ieri è andato in scena l’incontro fra Comune di Firenze, Fiorentina, Regione, Lega calcio, Comune di Empoli ed Empoli calcio per fare il punto della situazione circa lo stadio Franchi: ciò che è emerso è una tendenziale convergenza sulla volontà di mantenere i viola nell’impianto di Firenze anche durante i lavori, con al massimo una “ospitata” al Castellani nelle ultime partite del campionato e nelle prime due di quello successivo per consentire l’ottimizzazione dei tempi a disposizione delle ditte per compiere i lavori.

A fronte di questa apparente unità di intenti, tuttavia, la situazione rimane nebulosa, perché manca il cronoprogramma.

Se da una parte la sindaca di Firenze, Sara Funaro, è impegnata a dare tempi certi e scadenze precise, ribadendo di voler provare ad accelerare sulla prima parte dei lavori da svolgere, sul cosiddetto “secondo lotto” continua ad esserci incertezza.

La partita tra Comune e Fiorentina si gioca tutta qui, perché se da una parte Rocco Commisso, come raccontato nei giorni scorsi, è disponibile ad aprire il portafogli e partecipare in prima persona al restyling dello stadio, dall’altra le sue condizioni sono note e non sembrano ammettere molte repliche: certezza dei tempi e dei lavori da svolgere, soprattutto, ma anche un controllo pieno sulla struttura.

Quel che chiede Commisso per lo stadio di Firenze è una concessione della durata di almeno quarant’anni, che consenta alla società di gestire in piena autonomia l’impianto anche organizzandoci eventi collaterali, come i concerti, di modo da massimizzare i profitti.

In ogni caso, il clima di collaborazione che sembra essersi instaurato tra amministrazione e società viola fa ben sperare per i prossimi passi, che città e tifosi sperano possano andare nella direzione di una sinergia che possa permettere di anticipare i tempi e consegnare il nuovo stadio prima del 2029.

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