L’obiettivo è terminare i lavori del primo lotto nel 2026 e il restyling nel 2029: a sostenere parte dei costi potrebbe essere la stessa Fiorentina con un project financing

Nell’incontro andato in scena ieri al Viola Park fra la sindaca di Firenze Sara Funaro e il presidente della Fiorentina Rocco Commisso le parti hanno ribadito, ancora una volta, che la priorità è far rimanere la squadra viola a giocare al Franchi per tutto il periodo dei lavori.

Una sistemazione che ormai appare consolidata, ma che, scrive questa mattina il Corriere Fiorentino, inevitabilmente porta ad un allungamento dei tempi e un aumento dei costi per la realizzazione del restyling dell’impianto fiorentino.

I lavori del primo lotto stanno procedendo spediti, e l’obiettivo dell’amministrazione è di arrivare alla stagione 2026/2027 avendo portato a termine la ristrutturazione della Curva Fiesole e di quelle parti di Tribuna e Maratona al momento interessate dai lavori, dopodiché toccherà alla parte di stadio non ancora ristrutturata finire sotto i ferri.

Come spiega il Corriere Fiorentino, la decisione di mantenere la Fiorentina a giocare al Franchi ha ripercussioni inevitabili sui tempi dei lavori, circostanza che a sua volta impatta sul costo: il Comune di Firenze, scrive il quotidiano, ha a disposizione poco più di 151 milioni di euro, ma il costo totale dei lavori stimato intorno ai 200 milioni di euro potrebbe non essere più attuale.

È in questo contesto di incertezza che a giocare un ruolo decisivo potrebbe essere proprio la Fiorentina, che potrebbe decidere di partecipare al secondo lotto dei lavori tramite un project financing, sostenendo i costi per il completamento del lavoro di restyling.

In cambio dell’aiuto economico per il completamento dei lavori, la Fiorentina potrebbe ottenere una concessione per il Franchi ben più lunga rispetto a quelle stipulate fino ad ora.

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