I soldi già versati per il prestito sono una garanzia per il suo riscatto, ma in attacco arriveranno altri acquisti

Il percorso di Albert Gudmundsson alla Fiorentina è stato fortemente condizionato da infortuni e assenze che ne hanno limitato l’impatto, in particolare nella fase finale della stagione. Dopo l’infortunio subito nel match contro il Betis, il fantasista islandese non è riuscito a recuperare appieno la condizione fisica, rimanendo ai margini della squadra di Palladino nonostante alcune convocazioni. La sua indisponibilità nelle sfide chiave contro Venezia e Bologna ha pesato sull’economia del gioco viola.

I problemi fisici sono stati una costante: tra acciacchi muscolari e traumi vari, Gudmundsson ha dovuto saltare ben venti incontri nel corso dell’annata. Questo lungo elenco di assenze ha inevitabilmente compromesso il suo apporto tecnico e tattico. Arrivato con l’etichetta di possibile uomo chiave, l’islandese ha invece vissuto una stagione dal rendimento disomogeneo. Ha chiuso l’anno con un bottino di 8 reti e 3 assist, ma solo a tratti ha mostrato il talento che aveva fatto innamorare Genova.

A complicare ulteriormente il suo inserimento nel progetto viola c’è anche una vicenda giudiziaria ancora in sospeso, che sta influenzando le riflessioni della dirigenza sul suo futuro. La Fiorentina, infatti, sta valutando la possibilità di rinegoziare gli accordi col Genoa relativi al prestito del giocatore, in attesa di sviluppi definitivi sul fronte legale.

Nel frattempo, non si esclude un intervento sul mercato proprio nel reparto offensivo. L’eventuale cessione di Beltran, attualmente al vaglio del club, potrebbe aprire la strada a una ristrutturazione della trequarti. Se da un lato gli investimenti già sostenuti per Gudmundsson fanno pensare a una sua permanenza, dall’altro le incognite legate alla sua condizione fisica e alla sua situazione personale spingono la società a riflettere con cautela.

Da Genova, dove l'islandese aveva mostrato il meglio di sé, si fatica a credere a quanto accaduto quest'anno. I tifosi rossoblù, abituati a un Gudmundsson continuo e decisivo, faticano a riconoscere il giocatore visto a Firenze. La fase cruciale della stagione, momento in cui ci si aspetta che i calciatori più talentuosi emergano, lo ha visto invece ai margini. A Venezia è rimasto fuori per infortunio nonostante la convocazione, mentre contro il Bologna, pur sedendo in panchina, non ha messo piede in campo. Palladino, nel post-gara, lo ha comunque ringraziato per la disponibilità.

La sua ultima apparizione risale ai 29 minuti giocati all’Olimpico contro la Roma, mentre il suo ultimo gol in campionato è datato 16 marzo, contro la Juventus. Le sue 8 marcature stagionali — 6 in Serie A, tutte decisive, e 2 in Conference League contro LASK e Panathinaikos — non bastano a compensare una stagione segnata da troppe ombre e poche certezze. Il potenziale resta evidente, ma la sua situazione è tuttora appesa a un filo tra aspettative disattese e scenari futuri ancora da definire.

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