Una paziente di 102 anni (103 a settembre) è tornata a deambulare dopo un intervento di Ortogeriatria all'ospedale Santo Stefano di Prato effettuato per la frattura di un femore in una caduta in casa. Lo riferisce la Asl Toscana Centro spiegando che "a tre giorni dall'intervento la paziente è stata posizionata alternativamente in poltrona e carrozzina", "a sei giorni dall'operazione ha iniziato a camminare assistita dalle fisioterapiste con l'ausilio di un deambulatore", le stesse "fisioterapiste hanno anche collaborato alla tempestiva segnalazione di continuità assistenziale ospedale-territorio per l'attivazione dell'assistenza domiciliare" dopo la degenza ospedaliera.
"Con l'Ortogeriatria riusciamo a realizzare percorsi di cura personalizzati sempre finalizzati ad un rapido recupero dell'autonomia da parte degli anziani i quali, per la maggior parte, presentano oltre all'evento acuto anche un'alta complessità clinica", spiega la dottoressa Monica Chiti, direttore della Gestione infermieristica di Prato facendo "i nostri migliori auguri" alla paziente.
L'Ortogeriatria, spiega la Asl, "fa tornare a camminare precocemente gli anziani fratturati, anche ultracentenari", e prevede un percorso di recupero in stretta collaborazione tra ortopedico, geriatra, anestesista, infermiere, fisioterapista e, se richiesto, anche l'assistente sociale, così da affrontare i numerosi problemi conseguenti alla frattura di femore con un approccio multispecialistico. L'Ortogeriatria ha come obiettivo quello di garantire agli anziani il ritorno alla condizione pre-frattura e con gli esiti migliori. All'arrivo del paziente in ospedale "vengono indagate le modalità della caduta, lo stato funzionale e quello cognitivo, stabilizzate le eventuali patologie acute e, quindi, preparato al meglio all'intervento chirurgico; se necessario vengono anche attivate ulteriori consulenze specialistiche e nella fase post-operatoria oltre alle gestione del dolore i sanitari cercano di prevenire tutte quelle complicanze che possano condizionare negativamente il recupero funzionale".
La paziente ultracentenaria era caduta scivolando sul tappetino del bagno.
"Con l'Ortogeriatria riusciamo a realizzare percorsi di cura personalizzati sempre finalizzati ad un rapido recupero dell'autonomia da parte degli anziani i quali, per la maggior parte, presentano oltre all'evento acuto anche un'alta complessità clinica", spiega la dottoressa Monica Chiti, direttore della Gestione infermieristica di Prato facendo "i nostri migliori auguri" alla paziente.
L'Ortogeriatria, spiega la Asl, "fa tornare a camminare precocemente gli anziani fratturati, anche ultracentenari", e prevede un percorso di recupero in stretta collaborazione tra ortopedico, geriatra, anestesista, infermiere, fisioterapista e, se richiesto, anche l'assistente sociale, così da affrontare i numerosi problemi conseguenti alla frattura di femore con un approccio multispecialistico. L'Ortogeriatria ha come obiettivo quello di garantire agli anziani il ritorno alla condizione pre-frattura e con gli esiti migliori. All'arrivo del paziente in ospedale "vengono indagate le modalità della caduta, lo stato funzionale e quello cognitivo, stabilizzate le eventuali patologie acute e, quindi, preparato al meglio all'intervento chirurgico; se necessario vengono anche attivate ulteriori consulenze specialistiche e nella fase post-operatoria oltre alle gestione del dolore i sanitari cercano di prevenire tutte quelle complicanze che possano condizionare negativamente il recupero funzionale".
La paziente ultracentenaria era caduta scivolando sul tappetino del bagno.
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