La stagione della Fiorentina è arrivata a un bivio: le prossime settimane decideranno se la squadra viola potrà gioire per un ritorno nelle competizioni europee o se dovrà leccarsi le ferite di un’annata conclusa con amarezza. Con quattro giornate ancora da disputare in Serie A e una semifinale europea all’orizzonte, la posta in palio è altissima e il margine d’errore praticamente nullo.
Il calendario non sorride ai ragazzi di Palladino. Il cammino in campionato prevede sfide contro Roma, Venezia, Bologna e Udinese, con tre di queste trasferte tutt’altro che agevoli. Sulla carta, un percorso tortuoso, ma non impossibile: la Fiorentina ha dimostrato più volte di saper dare il meglio contro avversari blasonati, cadendo semmai con le cosiddette "piccole". Tuttavia, rispetto alla scorsa stagione, c’è una variabile in più a complicare le cose: un posto europeo in meno potrebbe essere disponibile per le italiane, e la vittoria del Milan in Coppa Italia rischia di restringere ulteriormente lo spiraglio.
Il contesto in Serie A è altrettanto serrato: sei squadre sono racchiuse in sei punti tra il terzo e l’ottavo posto. In una classifica così compressa, ogni passo falso può costare caro. Per la Fiorentina l’unico modo per mantenere vive le proprie ambizioni è quello di affrontare le ultime gare con una mentalità da finalissima, consapevole che ogni punto può fare la differenza tra un'estate europea e un'altra passata a guardare da casa.
Oltre al campionato, c’è anche l’impegno internazionale da non sottovalutare. La semifinale di Conference League contro il Betis Siviglia rappresenta una delle chiavi per salvare la stagione. Gli spagnoli sono in ottima forma e rappresentano un avversario ostico, soprattutto considerando l’assenza di Dodò, pedina importante nello scacchiere viola. Ma la Fiorentina ha già dimostrato, nel corso della competizione, di avere le qualità per competere ad alti livelli: servirà però massima concentrazione, soprattutto nell’andata, per indirizzare la qualificazione e magari garantirsi un’opzione europea indipendentemente dal piazzamento in campionato.
La squadra di Palladino si trova a camminare su un filo sottile, sospesa tra l’entusiasmo di un possibile successo continentale e la paura di restare a mani vuote. È un momento in cui ogni dettaglio, ogni scelta tattica e ogni episodio in campo possono pesare enormemente.
La Fiorentina dunque non ha certezze, ma solo possibilità: alcune brillanti, altre più oscure. Per trasformare il potenziale in realtà serviranno lucidità, coraggio e un pizzico di fortuna. Ma soprattutto, servirà vincere. Sempre. A partire da ora.
Il calendario non sorride ai ragazzi di Palladino. Il cammino in campionato prevede sfide contro Roma, Venezia, Bologna e Udinese, con tre di queste trasferte tutt’altro che agevoli. Sulla carta, un percorso tortuoso, ma non impossibile: la Fiorentina ha dimostrato più volte di saper dare il meglio contro avversari blasonati, cadendo semmai con le cosiddette "piccole". Tuttavia, rispetto alla scorsa stagione, c’è una variabile in più a complicare le cose: un posto europeo in meno potrebbe essere disponibile per le italiane, e la vittoria del Milan in Coppa Italia rischia di restringere ulteriormente lo spiraglio.
Il contesto in Serie A è altrettanto serrato: sei squadre sono racchiuse in sei punti tra il terzo e l’ottavo posto. In una classifica così compressa, ogni passo falso può costare caro. Per la Fiorentina l’unico modo per mantenere vive le proprie ambizioni è quello di affrontare le ultime gare con una mentalità da finalissima, consapevole che ogni punto può fare la differenza tra un'estate europea e un'altra passata a guardare da casa.
Oltre al campionato, c’è anche l’impegno internazionale da non sottovalutare. La semifinale di Conference League contro il Betis Siviglia rappresenta una delle chiavi per salvare la stagione. Gli spagnoli sono in ottima forma e rappresentano un avversario ostico, soprattutto considerando l’assenza di Dodò, pedina importante nello scacchiere viola. Ma la Fiorentina ha già dimostrato, nel corso della competizione, di avere le qualità per competere ad alti livelli: servirà però massima concentrazione, soprattutto nell’andata, per indirizzare la qualificazione e magari garantirsi un’opzione europea indipendentemente dal piazzamento in campionato.
La squadra di Palladino si trova a camminare su un filo sottile, sospesa tra l’entusiasmo di un possibile successo continentale e la paura di restare a mani vuote. È un momento in cui ogni dettaglio, ogni scelta tattica e ogni episodio in campo possono pesare enormemente.
La Fiorentina dunque non ha certezze, ma solo possibilità: alcune brillanti, altre più oscure. Per trasformare il potenziale in realtà serviranno lucidità, coraggio e un pizzico di fortuna. Ma soprattutto, servirà vincere. Sempre. A partire da ora.
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