Oggi, primo aprile, a Firenze debutta lo Scudo verde, il sistema di 77 accessi telematici alla città che terrà d’occhio i mezzi in ingresso e in uscita da Firenze e permetterà di sanzionare i mezzi più inquinanti: tuttavia, da qui al primo giugno il sistema sarà in fase di monitoraggio, cioè non scatteranno le multe per chi si trovasse a passare guidando un mezzo vietato.
Come ha ribadito ieri in Consiglio comunale la sindaca di Firenze Sara Funaro, i divieti di circolazione riguardano mezzi che in città sono vietati già da una quindicina di anni e, soprattutto, non ci sarà nessun ticket di ingresso, punto sul quale anche l’assessore alla mobilità del Comune di Firenze Andrea Giorgio è più volte intervenuto, ribadendo a sua volta che eventuali discussioni sul ticket si potranno fare quando saranno state completate le tramvie.
Secondo i dati forniti dall’ACI a Repubblica, in provincia di Firenze sono più di 42mila i mezzi che con lo Scudo verde non potranno più accedere alla città senza incorrere in una sanzione: in particolare, riporta il quotidiano, 30.527 sono le auto a benzina Euro 0, 3.784 Euro 0 a diesel, 1.027 Euro 1 a gasolio (per un totale di oltre 853.690 automobili censite in provincia). Sono invece 7427 i motocicli a miscela.
Lo Scudo verde funzionerà tramite 77 accessi telematici che sorvegliano un perimetro urbano che copre circa il 66% della città di Firenze: da questo perimetro sono state lasciate fuori alcune “zone franche” come l’aeroporto di Peretola, l’ospedale di Careggi, i centri commerciali e le grandi direttrici viarie, oltre che i parcheggi scambiatori per la tramvia.
Proprio sui parcheggi, scrive Repubblica, ieri in Consiglio comunale ci sono state polemiche per l’aumento delle tariffe per lo scambiatore in viale Guidoni, scelta criticata aspramente da fratelli d’Italia ma commentata con un certo scetticismo anche da una più cauta Italia Viva, che tramite il suo capogruppo Francesco Casini ha suggerito all’amministrazione comunale di distinguere, nel piano tariffario, fra i cittadini della Metrocittà e i turisti.
Una scelta, quella dell’aumento delle tariffe del parcheggio scambiatore, che ha suscitato la reazione anche di Cecilia Del Re (Firenze Democratica), per la quale questa scelta è “tutto fuorché un incentivo a usare il mezzo pubblico”.
Come ha ribadito ieri in Consiglio comunale la sindaca di Firenze Sara Funaro, i divieti di circolazione riguardano mezzi che in città sono vietati già da una quindicina di anni e, soprattutto, non ci sarà nessun ticket di ingresso, punto sul quale anche l’assessore alla mobilità del Comune di Firenze Andrea Giorgio è più volte intervenuto, ribadendo a sua volta che eventuali discussioni sul ticket si potranno fare quando saranno state completate le tramvie.
Secondo i dati forniti dall’ACI a Repubblica, in provincia di Firenze sono più di 42mila i mezzi che con lo Scudo verde non potranno più accedere alla città senza incorrere in una sanzione: in particolare, riporta il quotidiano, 30.527 sono le auto a benzina Euro 0, 3.784 Euro 0 a diesel, 1.027 Euro 1 a gasolio (per un totale di oltre 853.690 automobili censite in provincia). Sono invece 7427 i motocicli a miscela.
Lo Scudo verde funzionerà tramite 77 accessi telematici che sorvegliano un perimetro urbano che copre circa il 66% della città di Firenze: da questo perimetro sono state lasciate fuori alcune “zone franche” come l’aeroporto di Peretola, l’ospedale di Careggi, i centri commerciali e le grandi direttrici viarie, oltre che i parcheggi scambiatori per la tramvia.
Proprio sui parcheggi, scrive Repubblica, ieri in Consiglio comunale ci sono state polemiche per l’aumento delle tariffe per lo scambiatore in viale Guidoni, scelta criticata aspramente da fratelli d’Italia ma commentata con un certo scetticismo anche da una più cauta Italia Viva, che tramite il suo capogruppo Francesco Casini ha suggerito all’amministrazione comunale di distinguere, nel piano tariffario, fra i cittadini della Metrocittà e i turisti.
Una scelta, quella dell’aumento delle tariffe del parcheggio scambiatore, che ha suscitato la reazione anche di Cecilia Del Re (Firenze Democratica), per la quale questa scelta è “tutto fuorché un incentivo a usare il mezzo pubblico”.
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