La tragedia di via Mariti ha riacceso i riflettori sull’importanza dell’attività degli ispettori nei cantieri e più in generale nei luoghi di lavoro. Se da una parte la ministra Calderone, ha messo in evidenza le nuove assunzioni fatte nell’ultimo anno per intensificare i controlli, dall’altra parte resta la fotografia di un sistema che si regge ancora su ispettori “amanuensi”, sull’uso della carta carbone e una gestione sostanzialmente ferma a 30 anni fa, un lavoro reso sempre meno appetibile dal rapporto impari tra stipendio e responsabilità.
Lo stipendio di un ispettore, che si aggira su una media di 1700 euro, spesso è considerato inadeguato se rapportato alle responsabilità e al fatto che molti si devono spostare e quindi farci rientrare anche le spese.
Ispettori tecnici e ispettori ordinari intervengono su vari fronti: i primi sono quelli che si occupano di andare a valutare la sicurezza dei luoghi, i secondi si occupano tra l’altro di regolarità dei rapporti di lavoro e legittimità degli appalti.
Il personale ispettivo in forza all’ispettorato area metropolitana di Firenze ammonta a 55 unità ispettive, di cui sette militari del nucleo carabinieri ispettorato lavoro (Nil).
Nell’ultimo anno c’è stato un importante aumento degli accessi ispettivi in azienda rispetto al precedente: nel 2023 sono stati 1.231, di cui 196 in materia salute e sicurezza, a fronte dei 962 del 2022, anno in cui quelle dedicate a salute e sicurezza sono state 224.
La percentuale di irregolarità del 2023 era del 73,28%, nel 2022 invece del 71,36%. Tra i principali fenomeni accertati nel 2023: 1.486 lavoratori irregolari, 368 lavoratori in nero, di cui 38 extracomunitari senza permesso di soggiorno, 57 casi di caporalato e 88 riguardanti l’orario di lavoro. Per quanto riguarda invece le violazioni su salute e sicurezza contestate nel 2023 sono state 572, a fronte delle 236 del 2022.
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