“Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dimostra purtroppo una scarsa conoscenza del settore degli affitti brevi. Non è vietando le keybox che si affronta il tema della sicurezza e tanto meno quelli legati ai grandi flussi turistici in arrivo in Italia”.
A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence, dopo le anticipazioni sulla nuova circolare del Ministero dell’Interno sugli affitti brevi.
“Le affermazioni del Ministro Piantedosi sulla necessità di superare il modello delle key box appaiono incoerenti rispetto alle normative attuali e alla realtà operativa del settore - continua Fagnoni -. Le key box non sono uno strumento per eludere la legge, ma una soluzione tecnologica ampiamente utilizzata per rispettare gli obblighi di identificazione entro i tempi previsti. Inoltre, in molti casi, queste tecnologie sono integrate con sistemi avanzati di riconoscimento biometrico, come quelli utilizzati negli aeroporti per l’immigrazione, che garantiscono sicurezza ed efficienza”.
Fagnoni sottolinea anche le differenze normative tra locazioni brevi e strutture alberghiere.
“I contratti di locazione breve - spiega il presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence - seguono regole diverse da quelle degli alberghi. La responsabilità legale ricade sul conduttore, che non sempre coincide con gli ospiti effettivi. Applicare indiscriminatamente gli stessi obblighi previsti per le strutture alberghiere alle locazioni brevi denota un’incomprensione delle dinamiche del settore e rischia di penalizzare un comparto fondamentale per il turismo italiano”.
“Il Ministro - dice Fagnoni - sostiene che spetta ai proprietari garantire chi accede all’immobile anche successivamente al check in. Ma senza strumenti legali adeguati o presidi fisici è un compito impossibile. Come può un proprietario prevenire occupazioni abusive, se non ha strumenti né un supporto normativo per intervenire? Così rischia di scaricare nuovi oneri su chi opera già in un contesto complesso".
“Se si vuole superare l’uso delle key box – conclude il presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence – è necessario proporre alternative concrete che bilancino sicurezza, innovazione e sostenibilità operativa. L’intero settore degli affitti brevi merita un dialogo più costruttivo e un approccio normativo che risponda alle sue reali esigenze, senza penalizzarlo con regole pensate per contesti completamente diversi”.
A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence, dopo le anticipazioni sulla nuova circolare del Ministero dell’Interno sugli affitti brevi.
“Le affermazioni del Ministro Piantedosi sulla necessità di superare il modello delle key box appaiono incoerenti rispetto alle normative attuali e alla realtà operativa del settore - continua Fagnoni -. Le key box non sono uno strumento per eludere la legge, ma una soluzione tecnologica ampiamente utilizzata per rispettare gli obblighi di identificazione entro i tempi previsti. Inoltre, in molti casi, queste tecnologie sono integrate con sistemi avanzati di riconoscimento biometrico, come quelli utilizzati negli aeroporti per l’immigrazione, che garantiscono sicurezza ed efficienza”.
Fagnoni sottolinea anche le differenze normative tra locazioni brevi e strutture alberghiere.
“I contratti di locazione breve - spiega il presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence - seguono regole diverse da quelle degli alberghi. La responsabilità legale ricade sul conduttore, che non sempre coincide con gli ospiti effettivi. Applicare indiscriminatamente gli stessi obblighi previsti per le strutture alberghiere alle locazioni brevi denota un’incomprensione delle dinamiche del settore e rischia di penalizzare un comparto fondamentale per il turismo italiano”.
“Il Ministro - dice Fagnoni - sostiene che spetta ai proprietari garantire chi accede all’immobile anche successivamente al check in. Ma senza strumenti legali adeguati o presidi fisici è un compito impossibile. Come può un proprietario prevenire occupazioni abusive, se non ha strumenti né un supporto normativo per intervenire? Così rischia di scaricare nuovi oneri su chi opera già in un contesto complesso".
“Se si vuole superare l’uso delle key box – conclude il presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence – è necessario proporre alternative concrete che bilancino sicurezza, innovazione e sostenibilità operativa. L’intero settore degli affitti brevi merita un dialogo più costruttivo e un approccio normativo che risponda alle sue reali esigenze, senza penalizzarlo con regole pensate per contesti completamente diversi”.
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