“Nel 2024 solo uno è passato da affitto breve a lungo”. Con queste parole la sindaca di Firenze Sara Funaro ha certificato il flop della strategia del Comune per realizzare una vera e propria riconversione del mercato degli affitti nel centro storico di Firenze, offrendo degli sgravi sull’Imu a chi avesse tolto dal mercato degli affitti brevi il proprio appartamento per darlo in affitto lungo.
Il motivo del fallimento, almeno per il momento, della misura è presto detto e lo riporta questa mattina La Nazione: il mercato degli affitti brevi è molto più redditizio di quello della locazione lunga.
Analizzando i numeri, il quotidiano riporta che la redditività media di un bilocale in centro arriva a 40mila euro in termini lordi e 22mila in termini netti, doppiando la redditività dello stesso appartamento concesso in locazione lunga (12mila euro netti).
Aggiunge poi il quotidiano che con il contratto 4+4 il guadagno netto oscilla tra i 15 e i 18mila euro, mentre con il canone concordato il massimo è inferiore ai diecimila euro.
Cifre lontanissime dalla redditività che l’affitto breve di appartamento riesce a garantire, anche contando che la tassazione è la stessa.
Non stupisce molto che quindi tante persone che si ritrovano appartamenti in centro preferiscano destinarli all’affitto breve piuttosto che affittarli a studenti, lavoratori o famiglie.
La situazione è ben fotografata dal presidente di Confedilizia Firenze Gianfranco Ghilardi, che al quotidiano dice: “Uno dei principali motivi che spinge le persone all’affitto breve è la possibilità di disporre del proprio immobile senza correre il rischio di affrontare lunghi iter giuridici” come per gli sfratti.
“Il guadagno aumenta molto se si gestisce tutto da soli” aggiunge Ghilardi “tanto che alcune persone hanno lasciato il proprio lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla gestione degli appartamenti”.
Il motivo del fallimento, almeno per il momento, della misura è presto detto e lo riporta questa mattina La Nazione: il mercato degli affitti brevi è molto più redditizio di quello della locazione lunga.
Analizzando i numeri, il quotidiano riporta che la redditività media di un bilocale in centro arriva a 40mila euro in termini lordi e 22mila in termini netti, doppiando la redditività dello stesso appartamento concesso in locazione lunga (12mila euro netti).
Aggiunge poi il quotidiano che con il contratto 4+4 il guadagno netto oscilla tra i 15 e i 18mila euro, mentre con il canone concordato il massimo è inferiore ai diecimila euro.
Cifre lontanissime dalla redditività che l’affitto breve di appartamento riesce a garantire, anche contando che la tassazione è la stessa.
Non stupisce molto che quindi tante persone che si ritrovano appartamenti in centro preferiscano destinarli all’affitto breve piuttosto che affittarli a studenti, lavoratori o famiglie.
La situazione è ben fotografata dal presidente di Confedilizia Firenze Gianfranco Ghilardi, che al quotidiano dice: “Uno dei principali motivi che spinge le persone all’affitto breve è la possibilità di disporre del proprio immobile senza correre il rischio di affrontare lunghi iter giuridici” come per gli sfratti.
“Il guadagno aumenta molto se si gestisce tutto da soli” aggiunge Ghilardi “tanto che alcune persone hanno lasciato il proprio lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla gestione degli appartamenti”.
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