Ad un anno dalle prime manifestazioni il settore torna ad agitarsi: “Non è cambiato nulla”

È trascorso un anno dalle proteste organizzate dagli agricoltori contro le politiche europee e, in generale, contro la crisi del settore.

Ieri, racconta questa mattina il Corriere Fiorentino, la mobilitazione si è riaccesa, non con gli stessi numeri dell’anno scorso ma comunque sufficiente per bloccare alcuni punti nevralgici del traffico regionale, come l’uscita di Bettolle sull’A1, Capalbio e Migliarino.

Gli agricoltori si sono riuniti nella sigla Coapi (che sta per coordinamento agricoltori e pescatori italiani) e hanno occupato autostrade e strade extraurbane molto trafficate come, appunto, l’Aurelia e l’A1, procedendo a 10 km/h e creando così disagi alla circolazione.

“Non ce l’abbiamo con gli automobilisti” ha spiegato Fabio Iacomini, tra i leader della protesta nella zona di Arezzo, “ma le persone devono capire che i prezzi non possono scendere troppo”.
Il quotidiano riporta che si è rivisto anche Salvatore Fais, che già l’anno scorso si guadagnò la leadership del movimento.

La protesta degli agricoltori punta ad estendersi verso Chiusi dalla Valdichiana e verso Grosseto dalla Maremma, cercando nuovamente un dialogo con le istituzioni dopo che, accusano, nell’ultimo anno non è cambiato niente: l’obiettivo, riporta il quotidiano, potrebbe essere addirittura arrivare al palco di Sanremo.
Anzi, riporta il Corriere Fiorentino, l’apertura dei mercati europei ai prodotti sudamericani con l’accordo Ue-MERCOSUR rischia di aggravare ancora la situazione.
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