Il presidente Colpizzi: “In dieci anni la superficie agricola utilizzata nell’area metropolitana di Firenze è diminuita del 13,1%. Riflettere sul valore del lavoro delle imprese agricole”

“Gli agricoltori fiorentini, al pari dei nostri colleghi italiani, si sentono in una tenaglia: gli effetti della guerra in Ucraina e in Palestina, l’inflazione e certe rigidità dell’Unione Europea penalizzano fortemente il settore. Si nota una flessione della vendita di prodotti di qualità”.

A dirlo è Francesco Colpizzi, presidente dell’Unione Agricoltori di Firenze, all’assemblea annuale dell’associazione tenuta oggi a Palazzo Incontri. All’appuntamento hanno partecipato: Paola Galgani, vicesindaca di Firenze; Massimo Manetti, presidente Camera di Commercio di Firenze; Stefania Saccardi, vicepresidente Regione Toscana; Gerardo Diana, presidente Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp; Dario Nardella, coordinatore Pse Commissione Agricoltura Parlamento Europeo; Elisa Tozzi, consigliera regionale della Toscana, responsabile dipartimento Agricoltura Fdi; Luca Brondelli di Brondello, vicepresidente Confagricoltura.

“La politica comunitaria con la PAC e il Green Deal - dice Colpizzi - dimostra di voler mantenere la discussione su concetti accademici e da salotto che poco hanno a che fare con il tessuto rurale. Noi rappresentiamo chi ogni giorno pratica la transizione ecologica sul campo – dice Colpizzi - Come agricoltori fiorentini ci auspichiamo di continuare a mantenere un dialogo proficuo con le istituzioni toscane per poter attuare tutti gli strumenti a disposizione per consolidare e far crescere le nostre aziende. Intanto in dieci anni la superficie agricola utilizzata è diminuita del 13,1%”.

“Tenevo ad essere presente a questa assemblea – dice Massimo Manetti, neo presidente della Camera di Commercio di Firenze – perché l’agricoltura è un settore fondamentale dell’economia fiorentina. Noi siamo pronti ad ascoltare le richieste degli agricoltori per farci indirizzare a dar loro il giusto sostegno che meritano la parola d’ordine sarà 'collegialità'”.

“Un obiettivo di mandato che ci siamo dati – dice la vicesindaca di Firenze Paola Galgani – è valorizzare la prossimità, per questo tutta la filiera agroalimentare e, di conseguenza, dei produttori locali sono parte centrale di questo progetto. C’è necessità di un riconoscimento di entrambi i ruoli, quello istituzionale e quello rappresentativo delle imprese, per poter lavorare serenamente verso un obiettivo comune. Le sfide che ci aspettano hanno bisogno di intelligenza, innovazione, confronto e partecipazione”.

“L’agricoltura in questa tenaglia di problemi - dice la vicepresidente della Regione e assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi - deve raccogliere ed accettare le sfide del futuro, trovare nuove soluzioni alle domande e alle problematiche sollevate. In Toscana abbiamo dimostrato di saperlo fare: i nostri investimenti sull’agricoltura biologica e sul benessere animale, così come l’agricoltura di precisione, vanno nel senso di un'agricoltura che sia più compatibile con l’ambiente, di una zootecnia che sia meno inquinante, di un’agricoltura che accolga l’innovazione e non la demonizzi. Allo stesso tempo mi auguro che cambi la tendenza europea che mette l’agricoltura sul banco degli imputati rispetto alle problematiche di inquinamento del pianeta, gli agricoltori toscani hanno plasmato la nostra terra nei secoli, il senso di bellezza e di rispetto per l’ambiente è nel nostro Dna”.

"Non dobbiamo giocare in difesa ma giocare all’attacco, l’Europa è il campo da gioco sul quale dobbiamo scommettere", afferma Dario Nardella, coordinatore Pse Commissione Agricoltura Parlamento Europeo. “La Toscana è una regione molto all’avanguardia sull’agricoltura con più di 50mila aziende, con una trasformazione in questi anni che ha visto anche cambiare il mondo del lavoro nel campo dell’agricoltura, tante esigenze: la sicurezza sul lavoro, l’innovazione tecnologica, l’apertura alle imprese giovanili, la tutela delle piccole imprese e anche la salvaguardia dei fondi per le imprese economiche, che come sappiamo passano tutte dall’Europa tramite la Pac. Del resto però l’agricoltura è legata a tutto quello che accade intorno a noi, le crisi internazionali hanno un impatto importante, per questo in Europa siamo impegnati per trovare una soluzione diplomatica e non solo militare soprattutto in Ucraina, che è il granaio dell’Europa: stiamo discutendo, lo faremo a settembre, una serie di misure e di accordi da fare tra Europa e Ucraina per il costo dei sementi e dei cereali. Dobbiamo anche difendere le risorse che a livello europeo sono destinate all’agricoltura, la prima battaglia che in questi giorni stiamo facendo con la Commissione Europea è quella di impedire il taglio del 50% dei fondi destinati alla promozione dei prodotti agricoli, stiamo parlando di 150 milioni di euro che tagliati del 50% porterebbero un danno soprattutto alla promozione dei prodotti agricoli italiani: il 40% di queste risorse è destinato ai nostri prodotti come vino, olio, prodotti alta qualità di filiere corte, di cereali, florovivaistico.” 

“Per un consorzio di tutela, non ci sono luoghi migliori per parlare di una agricoltura sostenibile, per la natura e per l’economia, che Firenze e la Toscana - commenta Gerardo Diana, presidente Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp -. Qui da sempre si è saputo fare tutela e valorizzazione del prodotto e del territorio senza perdere di vista la redditività delle imprese e dell’indotto. Il tema del nostro tempo è il cambiamento climatico che provoca fenomeni meteorologici estremi. Si tratti di siccità o di alluvioni è un tema che colpisce tutta l’agricoltura dei nostri territori. Noi agricoltori siamo custodi dei territori, in particolare chi produce in areali Dop e Igp lavora con un rispetto del territorio, dettato dai disciplinari, che è stato ed è la chiave per una agricoltura che dà reddito, lavoro a tantissime persone in Italia. Spetta a tutti noi spronare le istituzioni, con idee, proposte e giuste rivendicazioni, a non trascurare il settore primario, motore della nostra economia”.

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