Questa mattina Alessandro Riccio ha presentato il suo nuovo spettacolo, dal titolo “Incompiuti”, che andrà in scena al Teatro di Fiesole dal 26 al 31 dicembre 2024.
Scrivere la parola “fine” è sempre doloroso: alle storie d’amore, a un lavoro, alle vacanze. Ed è così sfiancante che dire “ci penserò domani” diventa meravigliosamente liberatorio. “Incompiuti”, dunque, è il nuovo, esilarante, spettacolo dell’attore, autore e regista Riccio che, per scrivere questo nuovo testo teatrale, ha preso spunto da se stesso. Gli “incompiuti” sono i numerosissimi personaggi ideati e lasciati lì ad aspettare un destino, e che cercheranno in ogni modo di superare il confine che li separa dal mondo reale per convincere e stimolare l’artefice a dare loro la parola “fine”.
Alessandro Riccio – autore, regista e attore teatrale – e il prestigioso cast dello spettacolo formato da Miriam Bardini, Sabina Cesaroni, Vania Rotondi, Piera Dabizzi, Daniele Favilli, Lorenzo Carcasci, Elisa Vitiello, Fabio Magnani, Sofia Busia, Vieri Raddi, Michela Stellabotte, Joe Manganas e Daniela D’Argenio: attrici e attori con cui Riccio ha condiviso tanti spettacoli nella sua trentennale carriera.
Ecco le come spiega “Incompiuti” Riccio:
“Chi è che, di noi, non ha qualcosa di incompiuto, di lasciato lì? Tutti. Proprio perché siamo surclassati dagli stimoli, dalle cose da fare e tante cose rimangono a metà. E questo spettacolo parla proprio di questo, di tutte le cose che noi abbiamo scritto, pensato, voluto fare, ma che poi rimangono lì e che, a loro volta, chiedono il riscatto. Loro vogliono essere concluse. Perché soltanto nella conclusione tu capisci se hai fatto bene o hai fatto male”.
Quali sono le tue cose lasciate a metà?
“A me piace tantissimo costruire, le cose, i mobili, etc., e ci sono tante parti di casa mia che sono rimaste a metà, perché è faticoso, perché non hai più voglia, perché c’è il momento in cui ti viene di dire… no, basta, anche no…”.
C’è anche qualcosa nell’anima rimasta a metà?
“Sì, tantissime cose. Credo che sia importante, però, riuscire sempre a chiudere i cerchi. Soprattutto nei rapporti con le persone, altrimenti quelli li trascini per anni e anni”.
Però una cosa rimasta a metà può essere sempre ripresa e portata a termine in un secondo momento…
“Sì, diciamo che ti rendi conto, spesso, che quando la concludi dopo tanto tempo, forse era meglio concluderla prima”.
Sul palco, insieme a te, un cast importante e numeroso…
“Quattordici attori insieme a me, proprio perché a me piace lavorare insieme in gruppo, perché credo che le energie teatrali siano molto forti. E ci sono attori di tutti i tipi, dai più giovani ai più anziani, da persone che hanno più esperienza a chi ne ha meno. Tutto questo proprio per creare un colore che coinvolga il pubblico il più possibile”.
Uno spettacolo divertente, ma che fa anche riflettere, come sono tutti i tuoi spettacoli…
“Il divertimento per me è alla base. Io vado a teatro per divertirmi, per avere un coinvolgimento, per ridere insieme. Mi piace tantissimo. Chiaramente, quello che mi auguro sempre, è che lo spettatore a casa, durante la notte, si svegli e ripensi a quella battuta, a quella cosa che quel personaggio ha detto e che magari gli possa essere utile per concludere qualche cosa a sua volta”.
E l’appuntamento, dopo i 12 solt-out filati dell’anno passato, è ancora una volta sotto Natale, al Teatro di Fiesole…
“Esattamente. È il terzo anno che siamo al Teatro di Fiesole. Due anni fa con “Si son sassi”, l’anno scorso con “La Bruna”, quest’anno con “Incompiuti”. Per questo ringrazio il Teatro di Fiesole che è un luogo dove io posso portare le mie idee e loro mi dicono sempre “sì, vai in scena””.
Scrivere la parola “fine” è sempre doloroso: alle storie d’amore, a un lavoro, alle vacanze. Ed è così sfiancante che dire “ci penserò domani” diventa meravigliosamente liberatorio. “Incompiuti”, dunque, è il nuovo, esilarante, spettacolo dell’attore, autore e regista Riccio che, per scrivere questo nuovo testo teatrale, ha preso spunto da se stesso. Gli “incompiuti” sono i numerosissimi personaggi ideati e lasciati lì ad aspettare un destino, e che cercheranno in ogni modo di superare il confine che li separa dal mondo reale per convincere e stimolare l’artefice a dare loro la parola “fine”.
Alessandro Riccio – autore, regista e attore teatrale – e il prestigioso cast dello spettacolo formato da Miriam Bardini, Sabina Cesaroni, Vania Rotondi, Piera Dabizzi, Daniele Favilli, Lorenzo Carcasci, Elisa Vitiello, Fabio Magnani, Sofia Busia, Vieri Raddi, Michela Stellabotte, Joe Manganas e Daniela D’Argenio: attrici e attori con cui Riccio ha condiviso tanti spettacoli nella sua trentennale carriera.
Ecco le come spiega “Incompiuti” Riccio:
“Chi è che, di noi, non ha qualcosa di incompiuto, di lasciato lì? Tutti. Proprio perché siamo surclassati dagli stimoli, dalle cose da fare e tante cose rimangono a metà. E questo spettacolo parla proprio di questo, di tutte le cose che noi abbiamo scritto, pensato, voluto fare, ma che poi rimangono lì e che, a loro volta, chiedono il riscatto. Loro vogliono essere concluse. Perché soltanto nella conclusione tu capisci se hai fatto bene o hai fatto male”.
Quali sono le tue cose lasciate a metà?
“A me piace tantissimo costruire, le cose, i mobili, etc., e ci sono tante parti di casa mia che sono rimaste a metà, perché è faticoso, perché non hai più voglia, perché c’è il momento in cui ti viene di dire… no, basta, anche no…”.
C’è anche qualcosa nell’anima rimasta a metà?
“Sì, tantissime cose. Credo che sia importante, però, riuscire sempre a chiudere i cerchi. Soprattutto nei rapporti con le persone, altrimenti quelli li trascini per anni e anni”.
Però una cosa rimasta a metà può essere sempre ripresa e portata a termine in un secondo momento…
“Sì, diciamo che ti rendi conto, spesso, che quando la concludi dopo tanto tempo, forse era meglio concluderla prima”.
Sul palco, insieme a te, un cast importante e numeroso…
“Quattordici attori insieme a me, proprio perché a me piace lavorare insieme in gruppo, perché credo che le energie teatrali siano molto forti. E ci sono attori di tutti i tipi, dai più giovani ai più anziani, da persone che hanno più esperienza a chi ne ha meno. Tutto questo proprio per creare un colore che coinvolga il pubblico il più possibile”.
Uno spettacolo divertente, ma che fa anche riflettere, come sono tutti i tuoi spettacoli…
“Il divertimento per me è alla base. Io vado a teatro per divertirmi, per avere un coinvolgimento, per ridere insieme. Mi piace tantissimo. Chiaramente, quello che mi auguro sempre, è che lo spettatore a casa, durante la notte, si svegli e ripensi a quella battuta, a quella cosa che quel personaggio ha detto e che magari gli possa essere utile per concludere qualche cosa a sua volta”.
E l’appuntamento, dopo i 12 solt-out filati dell’anno passato, è ancora una volta sotto Natale, al Teatro di Fiesole…
“Esattamente. È il terzo anno che siamo al Teatro di Fiesole. Due anni fa con “Si son sassi”, l’anno scorso con “La Bruna”, quest’anno con “Incompiuti”. Per questo ringrazio il Teatro di Fiesole che è un luogo dove io posso portare le mie idee e loro mi dicono sempre “sì, vai in scena””.
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