Alzi la mano chi pensava che sabato a Friburgo Sofyan Amrabat partisse dal 1’. E in caso, se c’è qualcuno che ci credeva, alzi pure l’altra se immaginava di vederlo in campo dal 1’ anche a Parma nella prima uscita ufficiale della stagione (in caso, viste le premesse che c’erano attorno al marocchino, se ci volesse dare pure due numeri al Lotto…).
Ironie a parte, ‘Sofy’ (come lo chiamava Italiano e così fa pure Palladino) ha dato sùbito risposte incoraggianti. Sul campo, dove in questo modulo e in questa filosofia di gioco sembra decisamente più a proprio agio, ma anche fuori. Sì, perché dopo aver passato l’estate a postare foto in cui indossava quando la nuova maglia del Manchester United quando i calzoncini dei red devills, era già arduo pensare che sarebbe tornato a Firenze, al Viola Park, ancor più difficile che lo facesse con la testa giusta per fare una buona impressione ad un allenatore nuovo che deve costruire una nuova Fiorentina. Evidentemente Amrabat lo ha fatto, come si evince dal fatto che in Germania sia partito titolare nell’ultima amichevole che precede la prima gara ufficiale della stagione, quindi quella delle ‘prove generali’, e dalle parole di Raffaele Palladino al termine della maratona di Friburgo: “Con Sofy è nato un grande rapporto. Ho conosciuto un grande uomo e mi ha dato disponibilità nonostante le voci di mercato. Perciò l'ho buttato in campo ed ha fatto una buona partita. Vedremo quello che succederà ma io sono contento di averlo e sarei felice di allenarlo tutto l'anno”.
Ecco, tutto è ancora in divenire. Chissà cosa accadrà attorno ad Amrabat. Se lui decidesse di accettare la Turchia da dove sono arrivate fin qui le offerte più concrete, o se deciderà di attendere solo lo United, di nuovo, come già accaduto l’anno scorso. E se…a quel punto, partirà o no. Sì perché in tutto ciò la Fiorentina è di nuovo semplice spettatrice. Nel mentre Palladino ci ha parlato provando a convincerlo a restare, che sotto sotto il marocchino e il suo entourage stiano pensando ad altro non è del tutto da escludere. Insomma, ‘gna vedere’ avrebbe detto il buon Mario Ciuffi (e chissà quante frustate gli avrebbe dato Marione ad Amrabat, sia per come a tratti ha giocato che per le bizze fatte quando voleva andare a Barcellona a gennaio 2023 e quando ha voluto a tutti i costi lo United l’estate scorsa).
Nel frattempo a Firenze è arrivato Richardson che assieme a Sabiri e Amrabat andrà ad aumentare la truppa di calciatori marocchini. Chissà al gong del calciomercato quanti ne resteranno, se solo uno (ovviamente, in tal caso l’ultimo arrivato a meno che non accada qualcosa di simile all’affaire Sabiri, rivenduto prima ancora di esordire), o se due (in tal senso Amrabat e Richardson) o tutti e tre (impossibile pensare che Sabiri rimanga visto che non è mai neanche stato a contatto col resto del gruppo).
Nell’arrivo dell’ormai ex Reims pare ci sia stato proprio lo zampino di Amrabat. E adesso i due si ritroveranno anche sul campo. Per quanti giorni? Difficile da dire. Forse una quindicina, forse tutto l’anno o anche di più. Del doman non v’è certezza. E intanto Amrabat sabato a Parma potrebbe scendere in campo da titolare (sempre che si ricordi di indossare i calzoncini giusti, e non quelli del Man United). Se tutto ciò non è il più tipico dei tipici ‘ancora tu, ma non dovevamo vederci più?’…
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