‘Manco fosse il Real Madrid’. Viola, si può fare!
Per la Fiorentina c’è il Betis sulla via della Finale
Così come poteva essere eccessivo considerare il Celje una manica di sprovveduti, o almeno di totalmente inadatti a disputare un quarto di finale di una competizione europea, allo stesso tempo appare eccessivo pensare che il Betis sia un avversario imbattibile. Al limite potrebbe avere quei crismi il Chelsea, se si considerassero solamente i valori e la carta, senza pensare che poi le partite iniziano da 0-0 e che, da stra favorita, la Fiorentina ha già perso una finale dodici mesi fa. La carta, tra l’altro, dice che la Fiorentina è pure più forte del Betis. E non di poco, ma di oltre 100 milioni di euro di valore complessivo della rosa. Non vorrà dire niente, visto che rispetto ai 173 e più milioni che vale il Betis il Celje ne valeva 13,5, e la Fiorentina non ha propriamente passeggiato, nonostante la squadra a disposizione di Palladino ne valga 281,8 di milioni. Certo, l’ambiente caldo che ci sarà al Villamarín, la maggiore esperienza che ha Pellegrini rispetto al tecnico viola, la caratura internazionale che possono avere Isco, Antony, la vena realizzativa di Bakambu e via discorrendo, inducono alla cautela. Ma in fondo resta pur sempre il Betis, non è il Real Madrid. Gli spagnoli sono sesti in Liga, stanno facendo una grande seconda parte di stagione, sì, ok. Ma guardando alla classifica e ai risultati anche la Fiorentina sta facendo più o meno come gli spagnoli, con la differenza che in questo campionato la Serie A ha una classifica più compatta nelle zone alte per cui, ad oggi, nonostante la Fiorentina abbia una media punti in campionato di 1,74 rispetto all’ 1,64 degli spagnoli, rischi di ritrovarsi fuori dalla prossima Europa via Serie A. Impossibile fare dei paragoni tra due campionati diversi, così come tra valori matematici di mercato che, per quanto oggettivi possano essere, restano discrezionali. E poi, la somma dei singoli non porta quasi mai ad un risultato collettivo garantito. Ci sono momenti in cui anche un modesto TNS risulta difficile da battere, altri in cui rifili tre gol ad una semifinalista di Champions come l’Inter senza subire un tiro in porta. Cosa che, tra l’altro, la Fiorentina quest’anno ha fatto e rifatto contro tutte le ‘big’, faticando un po’ di più in Conference o contro squadre che lottano per salvarsi. Nelle ultime due partite, tuttavia, la Fiorentina ha fatto sei punti contro due piccole, non esaltando per supremazia e qualità, ma arrivando al risultato come raramente le era capitato in stagione. Certo il Betis non è il Celje. Ma la Fiorentina non è il Jagiellonia, avversario che gli spagnoli hanno regolato nei quarti con un 2-0 interno e pareggiando 1-1 al ritorno. Al netto di tutti i cambiamenti che sono stati fatti a gennaio per quanto riguarda la squadra spagnola, i rientri degli infortunati e la carica che avranno nel match d’andata giocando in casa, non va dimenticato che in questa stagione di Conference League il Betis non è arrivato alla semifinale passeggiando, cosa che invece ha fatto il Chelsea. La squadra di Pellegrini, infatti, ha eliminato negli spareggi di inizio stagione gli ucraini del Krybas, vincendo 0-2 all’andata e 3-0 in casa al ritorno. Nel girone ha perso col Legia Varsavia in trasferta, pareggiato in casa 1-1 con l’FC Copenaghen, vinto 2-1 al 94’ contro il Celje, 1-0 con l’HJK, 0-1 coi rumeni del Petrocub e perso in Repubblica Ceca col Boleslav. Poi hanno vinto nel playoff col Gent in Belgio 0-3, perdendo 0-1 in casa il ritorno. Quindi hanno eliminato il Vitoria Guimaraes pareggiando 2-2 in casa ma vincendo 0-4 fuori. Insomma, quando ha spinto sul gas hanno fatto poca fatica, ma hanno anche avuto tante amnesie e diversi passi falsi. Anche tra le mura amiche, ad esempio, nelle ultime tre sfide interne di Conference League ne hanno vinta solamente una. Più in generale, delle 7 gare europee giocate in casa, hanno ottenuto un ruolino di 4 vittorie, 2 pareggi e 1 ko. In Liga, idem: 9 vittorie, 5 pareggi e 3 ko in 17 partite interne, con 32 punti conquistati per una media di 1.88 punti a partita (la Fiorentina viaggia a 2,06 di media in casa). Insomma, come detto in precedenza, è il Betis, non il Real Madrid, vale 100 milioni di euro in meno complessivamente della Fiorentina e il ritorno si giocherà a Firenze. Loro non hanno De Gea, Kean, Gudmundsson, Gosens etc etc. Riassumendo: ‘Si può fare!’.