Alla Libreria Gioberti si presentano tanti libri di vario genere. Giacomo Grazzini ne ha presentato uno con un doppio titolo, “non sottotitolo” come ha tenuto a precisare, ovvero “Il cacciatore di tornado. La terra di nessuno” (fox & sparrows edizioni) in cui si intrecciano due storie. Nella saletta degli eventi, piena per l’occasione, erano con lui Rosemarie Schmidt, memoria storica e ispirazione di alcuni fatti narrati, e l’editore Amedeo Passerotti.
Chi è il cacciatore di tornado?
“È Michael Tempesti, un meteorologo italo-americano che vive tra il Kansas e il Missouri e dedica la sua vita alla ricerca sugli avvenimenti meteorologicamente straordinari, estremi come i tornado e la Tornado Valley è dove accadono questi eventi”.
Il libro fa riferimento a un tornado in particolare?
“Sì, a quello del 22 maggio 2011 che ha colpito la città di Joplin in Missouri provocando 162 morti. Questo fatto storico sarà un po’ lo spartiacque della vita del mio protagonista, cambiando il corso della sua esistenza, dato che da lì in poi si ritroverà ad affrontare una serie di eventi criminosi, da sparizioni di persone a omicidi”.
Un thriller con tanti colpi di scena, ambientato non solo in America, ma anche nel Casentino mistico del santuario di La Verna, poi a Monte Senario, in Trentino Alto Adige e in Germania, Dresda e Lipsia. E qui il libro diventa anche una sorta di romanzo storico.
Narra, infatti, la storia della signora seduta accanto a Giacomo, Rosemarie “per tutti Romy”, che ha vissuto la propria infanzia nella Germania nazista e tentò la via di fuga attraverso la cosiddetta terra di nessuno, cioè lo spazio che separava a quell’epoca la Germania dell’Est da quella dell’Ovest. Intorno alla storia di Rosemarie Schmidt, classe 1937, amica di famiglia da sempre, Grazzini ha costruito parte del suo romanzo. A una platea divertita e commossa, Romy racconta la sua vita, di quando da bambina fu espulsa da scuola per una sua frase contro Hitler, fino ai suoi studenti italiani a cui in tutti questi anni ha insegnato, e ancora insegna, la lingua tedesca.
Chi è il cacciatore di tornado?
“È Michael Tempesti, un meteorologo italo-americano che vive tra il Kansas e il Missouri e dedica la sua vita alla ricerca sugli avvenimenti meteorologicamente straordinari, estremi come i tornado e la Tornado Valley è dove accadono questi eventi”.
Il libro fa riferimento a un tornado in particolare?
“Sì, a quello del 22 maggio 2011 che ha colpito la città di Joplin in Missouri provocando 162 morti. Questo fatto storico sarà un po’ lo spartiacque della vita del mio protagonista, cambiando il corso della sua esistenza, dato che da lì in poi si ritroverà ad affrontare una serie di eventi criminosi, da sparizioni di persone a omicidi”.
Un thriller con tanti colpi di scena, ambientato non solo in America, ma anche nel Casentino mistico del santuario di La Verna, poi a Monte Senario, in Trentino Alto Adige e in Germania, Dresda e Lipsia. E qui il libro diventa anche una sorta di romanzo storico.
Narra, infatti, la storia della signora seduta accanto a Giacomo, Rosemarie “per tutti Romy”, che ha vissuto la propria infanzia nella Germania nazista e tentò la via di fuga attraverso la cosiddetta terra di nessuno, cioè lo spazio che separava a quell’epoca la Germania dell’Est da quella dell’Ovest. Intorno alla storia di Rosemarie Schmidt, classe 1937, amica di famiglia da sempre, Grazzini ha costruito parte del suo romanzo. A una platea divertita e commossa, Romy racconta la sua vita, di quando da bambina fu espulsa da scuola per una sua frase contro Hitler, fino ai suoi studenti italiani a cui in tutti questi anni ha insegnato, e ancora insegna, la lingua tedesca.
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