Itaca si fa letteratura, performance e musica. La residenza letteraria di Paolo Ciampi ospita la presentazione de “La laguna del disincanto” (Arkadia) di Massimiliano Scudeletti, un libro proposto da Giovanni Pacchiano per l’ultimo premio Strega. L’autore lo presenta con Mauro Bonciani, con gli intermezzi delle letture di Sylvia Zanotto e la musica di Maurizio Speciale con handpan e chitarra acustica. “La laguna del disincanto” è il terzo volume con protagonista Alessandro Onofri, ex videoreporter di guerra, dopo “Little China Girl” e “La laguna dei sogni sbagliati”.
Il primo è una sorta di giallo sociale, il secondo un romanzo esoterico di formazione, il terzo un thriller noir internazionale, ma la categorizzazione non rende giustizia ai libri di Scudeletti, come dice lo stesso autore: “Non credo molto ai generi letterari, a mettere delle gabbie ai romanzi. È importante cucire insieme una serie di cose, il tentativo di realizzare qualcosa di ibrido, di misto, a più voci, come il mondo attuale”. Di difficile definizione, dunque.
Ne “La laguna del disincanto” troviamo Onofri a Venezia atteso all’inaugurazione della sua mostra di fotografie dedicata ai malati mentali, ma una telefonata di un’amica, Sarah, lo costringe a partire per Firenze. La donna gli mostra un filmato in cui il figlio maggiore terrorizza il minore, mimando una lezione scolastica con macabri rituali. Onofri inizia a indagare, scopre che altri bambini della stessa scuola sono rimasti vittime di traumi e le loro foto circolano sulle bacheche di Silk Road, il mercato illegale di droga, armi, pornografia, pedopornografia, nel dark web, la parte di internet non indicizzata dove avvengono i peggiori scambi.
“All’ombra del progresso ci sono zone di buio”, spiega Scudeletti, “c’è un mondo parallelo e inquietante in cui nasce l’orrore. Con internet sono aumentate le sacche di nero. La letteratura ha anche questo obbligo:
raccontare la realtà”.
Il racconto del male si è concentrato sui bambini vittime sacrificali. Perché?
“In questo mondo dove regna l’indifferenza l’unica cosa che ancora ci coinvolge e preoccupa sono i nostri bambini. Questo libro ha delle analogie con le fiabe, come Hansel e Gretel perché è come se Onofri si presentasse alla casetta di marzapane tenendo per mano i suoi bambini, o il pifferaio di Hamelin per la paura fondamentale che i nostri figli ci vengano portati via. In fondo tutte le fiabe sono racconti neri e sono reali non perché raccontano che i mostri esistono, ma perché ci dicono che i mostri possono essere uccisi”.
Pedopornografia e snuff movie. Come è stato affrontare questi temi?
“Questo libro è come una discesa all’inferno. Lo scrivevo e mi rendevo conto delle similitudini tra il dark web dove tutto si compra con la moneta bitcoin e l’Africa coloniale di due secoli fa. C’è un riferimento a Cuore di tenebra di Conrad, in questa caduta verso il pozzo oscuro del male. Ho scelto di addentrami nell’argomento per poterne parlare non in modo superficiale. Ci sono stati momenti in cui mi chiedevo se avevo fatto la scelta giusta e quanto ciò mi avrebbe troppo coinvolto. È stato realmente un viaggio di tenebra scendere nel dark web e oggi non lo rifarei”.
Scudeletti non lo dice, ma sta già pensando al quarto libro con Alessandro Onofri, il suo protagonista sempre in lotta con i propri fantasmi del passato, in cerca di un equilibrio interiore. I suoi lettori lo aspettano, fra il timore e la curiosità di scoprire quale nuova sfaccettatura del male l’autore vorrà raccontare.
Nella foto: Mauro Bonciani, Massimiliano Scudeletti, Sylvia Zanotto, Maurizio Speciale
Il primo è una sorta di giallo sociale, il secondo un romanzo esoterico di formazione, il terzo un thriller noir internazionale, ma la categorizzazione non rende giustizia ai libri di Scudeletti, come dice lo stesso autore: “Non credo molto ai generi letterari, a mettere delle gabbie ai romanzi. È importante cucire insieme una serie di cose, il tentativo di realizzare qualcosa di ibrido, di misto, a più voci, come il mondo attuale”. Di difficile definizione, dunque.
Ne “La laguna del disincanto” troviamo Onofri a Venezia atteso all’inaugurazione della sua mostra di fotografie dedicata ai malati mentali, ma una telefonata di un’amica, Sarah, lo costringe a partire per Firenze. La donna gli mostra un filmato in cui il figlio maggiore terrorizza il minore, mimando una lezione scolastica con macabri rituali. Onofri inizia a indagare, scopre che altri bambini della stessa scuola sono rimasti vittime di traumi e le loro foto circolano sulle bacheche di Silk Road, il mercato illegale di droga, armi, pornografia, pedopornografia, nel dark web, la parte di internet non indicizzata dove avvengono i peggiori scambi.
“All’ombra del progresso ci sono zone di buio”, spiega Scudeletti, “c’è un mondo parallelo e inquietante in cui nasce l’orrore. Con internet sono aumentate le sacche di nero. La letteratura ha anche questo obbligo:
raccontare la realtà”.
Il racconto del male si è concentrato sui bambini vittime sacrificali. Perché?
“In questo mondo dove regna l’indifferenza l’unica cosa che ancora ci coinvolge e preoccupa sono i nostri bambini. Questo libro ha delle analogie con le fiabe, come Hansel e Gretel perché è come se Onofri si presentasse alla casetta di marzapane tenendo per mano i suoi bambini, o il pifferaio di Hamelin per la paura fondamentale che i nostri figli ci vengano portati via. In fondo tutte le fiabe sono racconti neri e sono reali non perché raccontano che i mostri esistono, ma perché ci dicono che i mostri possono essere uccisi”.
Pedopornografia e snuff movie. Come è stato affrontare questi temi?
“Questo libro è come una discesa all’inferno. Lo scrivevo e mi rendevo conto delle similitudini tra il dark web dove tutto si compra con la moneta bitcoin e l’Africa coloniale di due secoli fa. C’è un riferimento a Cuore di tenebra di Conrad, in questa caduta verso il pozzo oscuro del male. Ho scelto di addentrami nell’argomento per poterne parlare non in modo superficiale. Ci sono stati momenti in cui mi chiedevo se avevo fatto la scelta giusta e quanto ciò mi avrebbe troppo coinvolto. È stato realmente un viaggio di tenebra scendere nel dark web e oggi non lo rifarei”.
Scudeletti non lo dice, ma sta già pensando al quarto libro con Alessandro Onofri, il suo protagonista sempre in lotta con i propri fantasmi del passato, in cerca di un equilibrio interiore. I suoi lettori lo aspettano, fra il timore e la curiosità di scoprire quale nuova sfaccettatura del male l’autore vorrà raccontare.
Nella foto: Mauro Bonciani, Massimiliano Scudeletti, Sylvia Zanotto, Maurizio Speciale
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