Presentazioni fiorentine a cura di Paolo Mugnai

L’AperiLibro alla Libreria Claudiana è sempre un’ottima occasione per stare insieme all’autore di turno, brindare, conoscere nuove persone. 

L’evento con Francesca Tofanari, che ha presentato il suo ultimo romanzo La stagione delle anime fragili” (Bonfirraro Editore), è stato divertente e l’autrice ha risposto anche alle domande degli intervenuti.

Il libro inizia con il drammatico incidente ad Andrea, professore di filosofia all’Università di Firenze. Mentre il padre è in coma, Giulia, la figlia adolescente, scopre sul suo cellulare dei misteriosi messaggi di una donna memorizzata come “S”. Fingendosi il padre, Giulia risponde a quei messaggi instaurando un rapporto con la donna sconosciuta.

Il titolo del libro contiene due parole significative, “stagione” e “fragili”. Che cosa intende?
“Le stagioni della vita perché i personaggi principali sono due donne con età diverse. La fragilità perché riguarda tutti, loro in particolare, ma anche Andrea, in quanto perdono le loro certezze e saranno costretti a mettersi allo specchio per chiarire un amore idealizzato, per capire che cosa li lega, anche agli altri, e dovranno fare una scelta”.

Come nasce questa storia?
“La classica storia nel cassetto che aveva bisogno di maturare nei personaggi e nella scrittura. Il cassetto ogni tanto si schiudeva e riapriva, fino a quando i personaggi hanno camminato con le proprie gambe”.

Autrice di volumi di storia
fiorentina e di gialli, che differenza ha trovato nello scrivere questo romanzo?
“Essendo un romanzo più introspettivo è più complesso, perché bisogna anche guardarsi dentro, esprimere dei sentimenti non necessariamente legati alla propria esperienza ma che in qualche modo ci riguardano. Si scava più a fondo, pur non essendo una storia personalmente vissuta”. 

Una storia più realistica o fiabesca?

“Più realistica, almeno dai riscontri che sto avendo, perché alcune persone si riconoscono in certe situazioni, come ripensare dopo anni a un ragazzo o ragazza conosciuta tanti anni prima, a un amore estivo. Il personaggio di Giulia con il suo disturbo ossessivo compulsivo esiste davvero. Tutte le storie d’amore, però, sono anche un po’ fiabesche, no?”

L’amore come componente essenziale della vita?
 
“L’amore inteso non solo come tra uomo e donna, ma anche tra padre e figlia. L’amore come un sentimento di testa e di cuore. Il libro non vuole dare nessun messaggio, solo far capire che siamo tutti un po’ fragili perché umani”. 


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