Un evento in ricordo di Marcello Lazzerini, il giornalista scrittore fiorentino scomparso lo scorso 9 luglio.
A Villa Vittoria Cultura il figlio Luca presenta il libro del padre, “Quei fantastici viaggi nel tempo con i grandi protagonisti della storia” (Edizioni Udom) insieme a Fabio Baronti della Compagnia delle Seggiole, a Giovanni Fittante, al Presidente della Regione Eugenio Giani, all’editore Aldo Avvenuti, all’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, al presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini.
Ognuno ha un ricordo di Marcello, di cui traspare la generosità, l’umanità e la capacità di ascolto. E l’entusiasmo di chi guarda sempre avanti, nonostante gli 86 anni compiuti, dato che del libro presentato era già in progetto il secondo volume che uscirà, postumo, nel 2025.
Nei suoi “fantastici viaggi” Lazzerini, attraverso dialoghi e interviste immaginarie, traccia la storia di grandi personaggi come Galileo Galilei, del quale coglie il rapporto con la figlia Suor Maria Celeste, o Carlo Lorenzini, l’autore di Pinocchio, che usò lo pseudonimo di Collodi in quanto luogo di nascita della madre. Tanti ritratti, come quello di Monna Lisa, del Boccaccio, di Amerigo Vespucci, di Silvano “Nano” Campeggi e di Gino Bartali, per la cui biografia nel 1993 vinse il Premio Bancarella dello Sport.
Si tratta per la maggior parte di testi teatrali poi messi in scena dalla Compagnia delle Seggiole nell’arco di dodici anni di collaborazione, “per lui come una seconda famiglia”, dice Luca Lazzerini.
“Mio padre metteva tutto se stesso in quello che faceva e in questo libro dimostra la sua capacità di tratteggiare i personaggi più disparati della storia in una maniera rigorosa e originale, dall’aspetto pubblico a quello privato, che si trattasse di Galileo o della storia della lingua italiana o della lirica”.
“È stato il primo giornalista del Tg3 a entrare nei salotti dei toscani”, ricorda Baronti, “aveva una grande visibilità. Come autore ascoltava le esigenze degli attori. Per la Compagnia delle Seggiole ha scritto trentacinque testi, sia radiofonici sia di viaggi teatrali, di cui, inedito, un dialogo impossibile tra Virgilio e Dante Alighieri. Attraverso gli aneddoti ci faceva scoprire parti di storia apparentemente minore ma che a me facevano commuovere, come, nello spettacolo di Bartali, la testimonianza di un signore di Reggello, deportato in un campo di concentramento, salvato da un kapo tedesco, insieme ad altre quindici persone, perché teneva in tasca una fotografia di Gino Bartali”.
A Villa Vittoria Cultura il figlio Luca presenta il libro del padre, “Quei fantastici viaggi nel tempo con i grandi protagonisti della storia” (Edizioni Udom) insieme a Fabio Baronti della Compagnia delle Seggiole, a Giovanni Fittante, al Presidente della Regione Eugenio Giani, all’editore Aldo Avvenuti, all’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, al presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini.
Ognuno ha un ricordo di Marcello, di cui traspare la generosità, l’umanità e la capacità di ascolto. E l’entusiasmo di chi guarda sempre avanti, nonostante gli 86 anni compiuti, dato che del libro presentato era già in progetto il secondo volume che uscirà, postumo, nel 2025.
Nei suoi “fantastici viaggi” Lazzerini, attraverso dialoghi e interviste immaginarie, traccia la storia di grandi personaggi come Galileo Galilei, del quale coglie il rapporto con la figlia Suor Maria Celeste, o Carlo Lorenzini, l’autore di Pinocchio, che usò lo pseudonimo di Collodi in quanto luogo di nascita della madre. Tanti ritratti, come quello di Monna Lisa, del Boccaccio, di Amerigo Vespucci, di Silvano “Nano” Campeggi e di Gino Bartali, per la cui biografia nel 1993 vinse il Premio Bancarella dello Sport.
Si tratta per la maggior parte di testi teatrali poi messi in scena dalla Compagnia delle Seggiole nell’arco di dodici anni di collaborazione, “per lui come una seconda famiglia”, dice Luca Lazzerini.
“Mio padre metteva tutto se stesso in quello che faceva e in questo libro dimostra la sua capacità di tratteggiare i personaggi più disparati della storia in una maniera rigorosa e originale, dall’aspetto pubblico a quello privato, che si trattasse di Galileo o della storia della lingua italiana o della lirica”.
“È stato il primo giornalista del Tg3 a entrare nei salotti dei toscani”, ricorda Baronti, “aveva una grande visibilità. Come autore ascoltava le esigenze degli attori. Per la Compagnia delle Seggiole ha scritto trentacinque testi, sia radiofonici sia di viaggi teatrali, di cui, inedito, un dialogo impossibile tra Virgilio e Dante Alighieri. Attraverso gli aneddoti ci faceva scoprire parti di storia apparentemente minore ma che a me facevano commuovere, come, nello spettacolo di Bartali, la testimonianza di un signore di Reggello, deportato in un campo di concentramento, salvato da un kapo tedesco, insieme ad altre quindici persone, perché teneva in tasca una fotografia di Gino Bartali”.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies