"Più ispettori del lavoro sul territorio in modo da affiancarli agli ispettori Asl e alla polizia municipale nei controlli quotidiani che il progetto regionale Lavoro sicuro svolge nelle ditte a conduzione cinese". E' la richiesta ribadita dalla sindaca di Prato Ilaria Bugetti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul lavoro presieduta da Chiara Gribaudo, oggi in missione in città per svolgere una serie di audizioni.
Riflettori puntati sui controlli sul lavoro, sottolinea il Comune in una nota, di cui lo Stato ha competenza esclusiva. Le risorse umane in forza alla Dtl e al nucleo carabinieri ispettorato del lavoro però, sono esigue e insufficienti a fronteggiare la mole di controlli che sarebbe necessaria per combattere o almeno arginare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e dell'evasione contributiva da parte delle aziende del settore del fast fashion.
"Alla commissione ho spiegato cosa abbiamo fatto in questi anni per contrastare l'illegalità economica - osserva Bugetti -. Da soli o con gli altri enti locali. La nostra polizia municipale partecipa ai controlli interforze e a quelli Asl del progetto regionale Lavoro Sicuro che da oltre 10 anni ispeziona a tappeto tutte le aziende cinesi. I risultati ci sono perché gli impianti sono in sicurezza e i dormitori sono pressoché spariti. Andiamo avanti perché non vogliamo e non possiamo abbassare la guardia".
Per Bugetti "se lo Stato assumesse nuovi ispettori e li ancorasse ad un progetto ad hoc sul territorio che preveda l'affiancamento degli ispettori Asl, riusciremmo ad essere efficaci anche su questo versante. In passato, nella zona del fiorentino, questo tipo di accoppiata ha dato ottimi risultati sia in termini repressivi e preventivi che economici. L'evasione contributiva accertata e le sanzioni pagate per revocare la sospensione delle attività conseguente della massiccia presenza di lavoro irregolare, ci dicono che tale impiego si ripagherebbe da solo, esattamente come è successo per i controlli Asl per i quali la Regione assunse oltre 70 ispettori".
Riflettori puntati sui controlli sul lavoro, sottolinea il Comune in una nota, di cui lo Stato ha competenza esclusiva. Le risorse umane in forza alla Dtl e al nucleo carabinieri ispettorato del lavoro però, sono esigue e insufficienti a fronteggiare la mole di controlli che sarebbe necessaria per combattere o almeno arginare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e dell'evasione contributiva da parte delle aziende del settore del fast fashion.
"Alla commissione ho spiegato cosa abbiamo fatto in questi anni per contrastare l'illegalità economica - osserva Bugetti -. Da soli o con gli altri enti locali. La nostra polizia municipale partecipa ai controlli interforze e a quelli Asl del progetto regionale Lavoro Sicuro che da oltre 10 anni ispeziona a tappeto tutte le aziende cinesi. I risultati ci sono perché gli impianti sono in sicurezza e i dormitori sono pressoché spariti. Andiamo avanti perché non vogliamo e non possiamo abbassare la guardia".
Per Bugetti "se lo Stato assumesse nuovi ispettori e li ancorasse ad un progetto ad hoc sul territorio che preveda l'affiancamento degli ispettori Asl, riusciremmo ad essere efficaci anche su questo versante. In passato, nella zona del fiorentino, questo tipo di accoppiata ha dato ottimi risultati sia in termini repressivi e preventivi che economici. L'evasione contributiva accertata e le sanzioni pagate per revocare la sospensione delle attività conseguente della massiccia presenza di lavoro irregolare, ci dicono che tale impiego si ripagherebbe da solo, esattamente come è successo per i controlli Asl per i quali la Regione assunse oltre 70 ispettori".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies