Gli investigatori hanno riscontrato la presenza di sette cittadini cinesi, di cui cinque privi di regolare permesso di soggiorno

Impiegavano lavoratori stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno, arrestati dalla polizia un uomo ed una donna cinesi. L'attività di indagine, spiega la questura di Prato in una nota, trae origine da una "denuncia/querela sporta da una donna di nazionalità cinese, la quale, con dovizia di particolari riferiva agli operatori di essere giunta in Italia, grazie all'opera di un connazionale, il quale, dietro al pagamento di una cifra consistente, le aveva procurato un visto di ingresso in Italia per motivi turistici con una validità di quattordici giorni, pur essendo consapevole che una volta giunta avrebbe lavorato in un'azienda di confezioni. All'arrivo a Milano, ad attenderla vi erano due connazionali che si facevano consegnare il passaporto, per poi accompagnarla a Prato insieme ad altre due persone di nazionalità cinese".

La donna inoltre "asseriva di dimorare all'interno della ditta di confezioni ove lavorava,insieme ad altri connazionali sette giorni su sette, senza averela possibilità di uscire, in quanto, al termine della giornata lavorativa gli operai venivano chiusi all'interno della ditta edi essere retribuita per la sua attività lavorativa a cottimo".

La donna, sempre secondo quanto riportato, inoltre affermava di "aver chiesto ai titolari svariate volte la restituzione del suo passaporto, ma questi non avevano mai voluto riconsegnarglielo, contestualmente l'avevano minacciata di morte".

Gli investigatori ieri sono andati all'interno dell'azienda dove hanno riscontrato la presenza di sette cittadini di nazionalità cinese, di cui cinque privi di regolare permesso di soggiorno,tra cui la donna che aveva sporto denuncia/querela e la zia di questa. Rinvenuti nelle disponibilità dei titolari i passaportiindebitamente trattenuti di cinque soggetti, ed una zona limitrofa ad un soppalco ove era stata installata una cucina di fortuna, dei letti ed i cosiddetti 'fogli cottimo', I titolari della ditta sono stati arrestati e posti a disposizione dell'autorità giudiziaria. 
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies