Il rapporto Ebret segnala un -0,1% nel fatturato complessivo e un -1,5% nei dipendenti artigiani. La crisi colpisce soprattutto concia, calzature e pelletteria

Nel 2024 il fatturato delle imprese artigiane toscane è calato dello 0,1% rispetto all'anno precedente, ma il dato rappresenta la sintesi di andamenti contrapposti sotto il profilo settoriale: secondo il rapporto Ebret presentato oggi a Firenze, il calo è più marcato per concia-pelletteria-calzature (-13,2%), carta-stampa (-4,3%), legno-mobili (-2,5%), prodotti in metallo (-2,2%), gomma-plastica (-2,1%), abbigliamento (-1,1%). La quota di imprese che hanno fatto investimenti è scesa al 22%, oltre dieci punti percentuali in meno rispetto al biennio 2022-2023.

Per la prima volta dal 2020 sono tornati a diminuire i dipendenti artigiani (-1,5%). Gli interventi del Fondo di Solidarietà Bilaterale (Fsba) in Toscana hanno interessato circa 1.250 imprese e oltre 9.000 lavoratori. Gli importi rendicontati al Fondo sono stati pari a oltre 21 milioni di euro (+53%), collocando la Toscana al primo posto in Italia anche in termini di giorni rendicontati (quasi 283mila, equivalenti a circa 1.100 lavoratori-anno full-time). E se nel 2017 le difficoltà di reperimento riguardavano una figura ricercata su tre, nel 2024 il mismatch fra domanda e offerta ha raggiunto il 62%.


Le aspettative degli imprenditori artigiani rilevate a inizio 2025 segnalano un'ulteriore limatura al ribasso del volume d'affari (-0,5%), con il +0,9% del terziario che non riesce a compensare il -1,7% del manifatturiero. A far registrare le maggiori difficoltà (-6,1%) è di nuovo la concia-pelletteria-calzature.
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