Anche ad Atene, così come a Firenze, il centro storico è ad uso e consumo dei turisti

Firenze, Atene. Mondi lontanissimi, per tantissimi versi opposti eppure, ad un primo sguardo, per certi versi anche simili. Sia chiaro. Qua non stiamo parlando di una città presa d'assalto dai turisti per la sua bellezza e con la residenza allontanata a forza dal centro storico.

Anche qua però, all'ombra del Partenone, il centro storico è pieno di stranieri e soprattutto, ampie zone, sono a loro esclusivamente dedicate. Ristoranti, bar e locali con i menù scritti in inglese, i gestori fuori ad “auto promuoversi”, e la difficoltà (quasi l'impossibilità in alcuni rioni) nel trovare persone del posto.

Impossibile sentir parlare greco. Inglesi, spagnoli, italiani (i primi fiorentini inizieranno ad arrivare oggi), tedeschi, americani. Sono loro, i padroni del quartiere “acropoli”. E tutto è tarato a loro misura. Immagino che sia un fenomeno non paragonabile a quello che si vede a Firenze (anche solo per numero di turisti presenti) ma è comunque tangibile. Quando si dice che questo tipo deriva (soprattutto se si parla di affitti brevi, per esempio) va affrontato e risolto prima di tutto a livello europeo insomma, parliamo di questo.

Il rischio altrimenti, è che ognuna delle città più belle dell'Occidente (ma non solo) diventi una piccola, grande Disneyland e che, più che altro, unicità e tipicità diventino concetti sconosciuti. Sarebbe (per non dire che già è) un peccato imperdonabile considerando la straordinaria varietà che questo mondo ci offro.  
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