#TuttoMeritoMio al via la sesta edizione

La presentazione alla Pergola con il professore content creator Vincenzo Schettini

Al via la sesta edizione di #TuttoMeritoMio, il programma ideato da Fondazione CR Firenze e Intesa San Paolo che premia il merito e l’impegno di giovani provenienti da famiglie di basso reddito. Per questa edizione 2025 gli studenti selezionati sono 90.La partenza del programma questo pomeriggio dal Teatro della Pergola con il professore e content creator Vincenzo Schettini.All’evento oltre al Presidente della Fondazione CR Bernabò Bocca, sono presenti anche Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, Sara Funaro, Sindaco di Firenze, Ersilia Menesini, Pro-Rettrice dell’Università di Firenze, Antonio Danieli, Vice Presidente di Fondazione Golinelli, Giacomo Tizzanini, Dirigente Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, e Lucia Tanti, Vice Sindaca di Arezzo.“Con grande piacere – afferma Bernabò Bocca, Presidente di Fondazione CR Firenze – diamo il benvenuto ai nuovi ragazzi e ragazze che entrano a far parte del programma diventato in questi anni una solida community che valorizza il talento e il merito. Crediamo nella determinazione di questi giovani che, nonostante le loro difficoltà economiche e familiari, hanno tanta voglia di riscatto e si impegnano moltissimo per costruire il loro futuro”.Con i nuovi accessi,  sono 265 i giovani studenti, che vengono dalla Metro Città di Firenze e dalle province toscane, Arezzo e Grosseto, che grazie a questa iniziativa stanno attivamente frequentando l’Università degli Studi di Firenze e 75 laureati che hanno già concluso il programma. “La Fondazione - conclude il presidente Fondazione CR Firenze Bocca -  ha piacere di accompagnarvi in questo percorso di crescita nella convinzione che saprete restituire al nostro territorio le competenze e la professionalità che acquisirete. A tutti voi il mio più sincero in bocca al lupo”. Molte sono state le domande che sono arrivate per la sesta call del programma, ben 124. Gli ammessi hanno una media di voti pari a 8,5 e si sono diplomati con una media del 93/100 e appartengono a famiglie con redditi bassi e un ISEE medio al di sotto dei 17.000 euro.Il 64,6% degli studenti proviene da Licei, il 4,1% da Professionali e rispetto allo scorso anno è cresciuta la percentuale di studenti provenienti da Istituti Tecnici con il 31,3%. Maggiore il numero delle ragazze, che rappresentano il 54% dei selezionati. “Investire nella formazione di giovani meritevoli  - spiega Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo - è un elemento fondante dell’impegno della nostra Banca a favore di iniziative che sostengono il percorso educativo delle nuove generazioni: dagli anni dell’asilo nido, ai programmi di contrasto dell’abbandono scolastico, fino alla collaborazione con numerose università in Italia e all’estero prevedendo anche finanziamenti agevolati per gli studenti universitari”.

Gioielli da Oscar, quelli del film Conclave

Riccardo Penko “nel mondo del cinema, ogni dettaglio contribuisce a creare la magia che trasporta lo spettatore in un'altra realtà. I gioielli sono strumenti narrativi, capaci di raccontare la storia e il carattere di ciascun protagonista”

L’oreficeria artigiana fiorentina conquista Hollywood. E’ successo alla Bottega Orafa di Paolo Penko che ha creato i gioielli  del film “Conclave” diretto da Premio Oscar Edward Berger. La pellicola e già stata candidata a 6 Golden Globe e a 11 Critics Awards tra cui quello per i migliori costumi.L’apprezzamento dell’ultima fatica di Berger non è dovuta solo alla storia avvincente, al cast stellare o alla regia che ti inchioda alla sedia, ma anche per l’attenzione meticolosa ai dettagli visivi, tra cui primeggiano i gioielli appositamente creati dalla Bottega Orafa di Paolo Penko.Sono oltre 530 le creazioni realizzata per il film distribuito dalla Eagle Pictures, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Lucian Masmati, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini.Tutte i gioielli sono stati creati artigianalmente dalla Bottega Orafa di Paolo Penko che ha lavorato assieme alla costumista del film Lisy Christi che ha assicurato che le creazioni si integrassero perfettamente co i costumi e accentuando la profondità dei personaggi e arricchendo l'atmosfera del film.“E’ stato un lavoro realizzato in pochissimo tempo - racconta Riccardo Penko-. Più di 530 gioielli in meno di 3 mesi di lavoro giorno più giorno meno. C’è stato un mese di progettazione e poi meno di due mesi per consegnare tutti i gioielli a  Cinecittà. E’ stato un lavoro - continua Riccardo - che ci ha messo alla prova, ma che è stato bello perché essendo questo un film contemporaneo ci ha obbligato non solo a utilizzare le nostre conoscenze, il nostro background, la storia anche nell’arte sacra che noi nel quotidiano studiamo lavorando an che in questo ambito, ma ci ha obbligato ad avere anche uno sguardo a quella che è la visione del gioiello sacro oggi”.La creazione di questi capolavori di è un omaggio alle tecniche tradizionali. Ogni pezzo ha una sua anima, una sua unicità e una sua autenticità.La fusione a cera persa, il traforo, l’incisione e il penkato sono alcune delle tecniche impiegate nella creazione dei gioielli. Ogni gioiello è stato realizzato a mano, con un'attenzione al dettaglio che rende ciascun pezzo un gioiello a sé stante.“Com’è che oggi un gioiello contemporaneo - aggiunge Riccardo Penko - arte sacra può veicolare un messaggio, quindi attraverso questi gioielli che in qualche modo sono l’elemento distintivo dei vari personaggi, ogni personaggio racconta la sua storia.  130 cardinali provenienti da tutto il mondo e ciascuno doveva essere  raccontato attraverso i gioielli che indossava” e conclude “ nel mondo del cinema, ogni dettaglio contribuisce a creare la magia che trasporta lo spettatore in un'altra realtà. L'idea alla base del nostro lavoro è stata quella di utilizzare i gioielli non solo come accessori, ma come veri e propri strumenti narrativi, capaci di raccontare la storia e il carattere di ciascun protagonista’. 

Manifestazione Calenzano, “Adesso basta. Troppi morti sul lavoro”

In centinaia davanti al palazzo comunale di Calenzano per chiedere più sicurezza sui luoghi di lavoro

“Basta Morti sul Lavoro” questa la frase che ha unito, questo pomeriggio tutte le sigle sindacali, le istituzioni e i molti sindaci arrivati a ogni parte della provincia fiorentina in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano, per ricordare, per ribadire, come si ci fosse bisogno, che nel 2024 non si può morire di lavoro.Tutti riuniti, in un gelido pomeriggio di Dicembre, davanti al Palazzo comunale di Calenzano, non per rivendicazioni sindacali, ma per chiedere il perché dopo 9 mesi dalla strage di via Mariti a Firenze, oggi 11 dicembre di nuovo dobbiamo affrontare una nuova tragedia sul lavoro.“Sto cercando di rappresentare i miei colleghi – spiega Massimiliano Matranga Uil Trasporti – perché purtroppo quello che è accaduto lunedì è incomprensibile. Noi siamo un reparto di nicchia, in gergo ci chiamano i chiroli tristi, perché portiamo avanti indietro chilolitri di benzina. E’ un mestiere che ho fatto che ho fatto con passione, con piacere come l’ha fatto Carmelo, come Vincenzo e come l’ha fatto Emiliano che oggi è ancora la centro grandi ustionati di Pisa, un nostro delegato, un nostro collega, un amico”.In piazza, c’erano molti lavoratori, metalmeccanici, dei servizi, del settore tessile e di quello manifatturiero tutti con la stessa domanda sul perché e tutti con la stessa richiesta “più sicurezza sui luoghi di lavoro”, più dignità e migliori condizioni lavorative.Una piazza invasa da bandiere di tutti colori, da cittadini di Calenzano, ma anche da molte persone che sono venute per un segno di affetto e vicinanza alle famiglie che stanno affrontando questa tragedia

A Firenze Villa Monna Tessa rinasce grazie ad un progetto di Student Housing

La presentazione stamani presso la sede della Fondazione CR Firenze in via Bufalini

15 mila metri quadrati e 480 posti letto con prevalenza di camere singole. Sono questi i numeri  della nuova residenza universitaria, che sarà inaugurata nell’anno accademico 2027/2028, che oltre a dare una risposta concreta all’emergenza abitativa degli studenti universitari fuori sede, darà nuova vita a Villa Monna Tessa a Careggi.Questo grande progetto di rigenerazione urbana è stato presentato questa mattina presso la sede della Fondazione CR Firenze in via Bufalini dal presidente di Fondazione CR Firenze Bernabò Bocca, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, Filippo Catena (CDP Real Asset SGR), Paolo Boleso (Investire SGR). Erano presenti il direttore generale AOU Careggi Daniela Matarrese e l’assessore all’università del Comune di Firenze Dario Danti.Il progetto di rigenerazione urbana è opera del fondo per lo student housing iGeneration, gestito da Investire SGR (Gruppo Banca Finnat) che vede un investimento che ammonta a circa 40 milioni di euro  30 dei quali saranno utilizzati per la rigenerazione della struttura.“E’ un’iniziativa molto importante – spiega il presidente di Fondazione CR Firenze Bernabò Bocca – che noi avevamo annunciato la scorsa settimana e che pensavamo di farla nel 2025 ed invece abbiamo anticipato i tempi.  uno studentato che avrà la possibilità di offrire  480 posti letti agli studenti con una bassa capacità di spesa. Credo – continua il presidente Bocca  - che per una città come Firenze,  che ha una sua vocazione universitaria importante, dare la possibilità a questi giovani  di venire a studiare qui e soggiornare a Firenze sia una cosa molto importante”.Il Fondo che gestirà il progetto di rigenerazione urbana ha come investitore principale CDP Real Asset SGR (Gruppo CDP) – attraverso il fondo FNAS - ed è partecipato anche da Fondazione CR Firenze che non ha solo investito nell’iniziativa ma è stata anche promotrice.La nuova residenza universitaria è stata possibile anche grazie al cambio di destinazione d’uso concesso dall’amministrazione comunale previsto nell’ultimo Piano Unitario dell’edificio dove era specificato che la struttura fosse adibita  a uso ospedaliero e universitario.La rinascita di Villa Monna Tessa prevede la riqualificazione di un edificio storico che risale ai primi anni 20 del Novecento, un complesso immobiliare che dal 2018 è inutilizzato.La  nuova vita di Villa Monna Tessa ha trovato il plauso anche del Presidente  della Regione Toscana Eugenio Giani che ha sottolineato l’importante ruolo della Fondazione  CR Firenze  per rendere attrattiva la nostra città e ala grande rilevanza del recupero di un storico immobile.Non è la prima volta che il fondo  iGeneration affronta una sfida cosi importante. Prima di Firenze lo stesso fondo ha operato in grande città universitarie Napoli, Padova, Parma e Forlì.L’aggiudicazione dei lavori per l’edificio di Villa Monna Tessa è avvenuta lo scorso 4 dicembre al termine di una procedura di evidenza pubblica promossa la scorsa estate dall’Università di Firenze e dall’AOU Careggi.Dei 480 posti letto che saranno realizzati per gli studenti universitari, circa il 50% saranno a tariffa calmierata sulla base dei criteri di congruità MUR, l’altro 50% sarà oggetto di convenzionamento tariffario con il Comune di Firenze, come prevede il vincolo di destinazione urbanistica.Altro dettaglio da non sottovalutare è che una trentina di posti letto, sarà dedicata ad ospitare familiari dei degenti delle strutture sanitarie della zona. L'Università avrà inoltre la possibilità di opzionare 41 posti per esigenze di particolari categorie di studenti. L’avvio dei lavori è previsto per il secondo semestre 2025"Condividiamo la finalità del progetto – afferma l’assessore al Patrimonio del Comune di Firenze  Dario Danti - siamo insieme al lavoro per calmierare i prezzi degli affitti degli studenti, per fare una politica di accoglienza e migliorare la qualità della vita universitaria". Lo ha detto l'assessore al patrimonio abitativo Dario Danti che questa mattina, alla Fondazione CR Firenze, ha partecipato alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo student housing di Villa Monna Tessa recuperato dall'abbandono e dal degrado. Gli universitari che popolano Firenze sono parte integrante della città e renderla più accogliente e maggiormente attrattiva per gli studenti significa farla diventare anche più attrattiva per la ricerca".L’avvio dei lavori è previsto per il secondo semestre del 2025.