Meno del resto del paese: il trend dalla pandemia in poi

Nel 2024 il Pil della Toscana è cresciuto dello 0,6%, ed è una "crescita debole, con ritmi inferiori a quelli del Paese", dove l'aumento è stato dello 0,7%: lo ha detto Vito Barone, direttore della sede di Firenze della Banca d'Italia, presentando oggi alla stampa il rapporto sull'economia regionale.
    
"Dopo la pandemia - ha spiegato - i tassi di crescita dell'economia toscana sono inferiori a quelli della media nazionale italiana. I fattori, ovviamente, sono legati alla stagnazione dell'industria, trainata in basso dalla crisi della moda, e da ragioni anche di carattere strutturale, soprattutto per la difficoltà che ha la regione di innovare". Infatti, ha sottolineato Barone, la Toscana "è una regione in cui i centri universitari producono ricerca, producono brevetti, ma questa stessa innovazione non si trasferisce o non la ritroviamo nell'industria, quindi nel settore del tessuto produttivo della Toscana. Quello che manca in Toscana, tra l'altro, sono servizi ad elevata tecnologia".

    
Nel 2024 l'occupazione regionale è aumentata (+2,5%), e la quasi totalità dell'aumento ha riguardato contratti a tempo indeterminato; circa i due terzi delle attivazioni nette si è concentrato nei servizi e in particolare nei settori del commercio, dei trasporti e dell'alloggio e ristorazione. Le retribuzioni hanno accelerato per effetto dei rinnovi contrattuali, anche se la dinamica in regione continuerebbe ad essere inferiore a quella del Paese. Il reddito delle famiglie toscane è quindi tornato a crescere in termini reali (+1,2%), grazie al calo dell'inflazione. Il potere di acquisto delle famiglie rimane comunque ancora al di sotto dei livelli del 2019.
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