‘Spazi saturi’ spiega la Direzione, che difende la scelta e assicura facilitazioni

Sarà un’estate calda per l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

Come scrive stamattina La Nazione, una volta che sono venuti a conoscenza del piano della Direzione di creare una sede distaccata a Pratolino, gli studenti dell’istituto sono scesi in piazza per protestare contro una decisione, a loro dire, presa senza consultarli e che potrebbe avere conseguenze non da poco sulla didattica.

Spostare una parte delle lezioni a Pratolino, spiegano gli studenti a colpi di slogan e striscioni, potrebbe infatti avere un effetto negativo sulla qualità della didattica, dato che la nuova sede non è vicinissima alla città, e sarebbe quindi molto più scomoda da raggiungere per i pendolari, e l’accessibilità non è delle migliori, in quanto il ghiaino e lo sterrato possono risultare fastidiosi a chi porta con sé i materiali.

La Direttrice delle Belle Arti Gaia Bindi, dal canto suo, sembra però orientata verso l’apertura della sede distaccata, per un motivo molto semplice: gli spazi attualmente a disposizione dell’Accademia sono insufficienti, dato che negli ultimi anni il numero di studenti è cresciuto.

Da qui la decisine di spostare parte delle attività a Pratolino, con la promessa di rafforzare il servizio di trasporto (anche grazie all’interlocuzione con AT) e di organizzare un servizio mensa adeguato.
Per il momento però la tensione rimane, con gli studenti che chiedono un confronto aperto in assemblea con direzione e docenti.


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