È in corso una gara d’appalto, gestita dalla Soprintendenza di Pisa, per individuare il soggetto a cui affidare i lavori di ristrutturazione del suggestivo anfiteatro del Giardino di Boboli, che una volta completati restituiranno al Palazzo e alla città una suggestiva cornice per spettacoli ed eventi.
Come spiega questa mattina La Repubblica Firenze, la durata dei lavori è stimata in 465 giorni e dovrebbe articolarsi in due fasi: la prima riguarderà il restauro degli elementi in pietra o vegetali, come gradinate, scale, edicole e urne, statue, vasca e parterre, la seconda invece si concentrerà sulla realizzazione degli impianti acustici, di illuminazione e di sicurezza necessari affinché il pubblico torni a godere di una delle più suggestive location artistiche della città.
Riporta ancora il quotidiano che il nuovo assetto dell’anfiteatro sarà commisurato al tipo di evento organizzato, potendo variare il numero di sedute messe a disposizione degli utenti (da un migliaio fino a più di duemiladuecento) e offrire agli spettatori sia spettacoli acustici sia spettacoli che richiedono l’utilizzo di un sistema di amplificazione del suono.
L’intervento di restauro sarà improntato alla conservazione dei materiali utilizzati originariamente, tanto che la scelta è stata effettuata sulla base dei risultati delle analisi condotte in collaborazione con l’Università di Firenze.
Il costo totale dell’intervento dovrebbe aggirarsi intorno ai cinque milioni di euro, dei quali ben quattro e mezzo saranno coperti dalla mecenate americana Veronika Atkins.
“Restaurare questo anfiteatro rappresenta un tassello fondamentale per la riqualificazione dell’intero complesso di Palazzo Pitti” spiega il direttore degli Uffizi Simone Verde, che aggiunge “questo intervento rende di nuovo utilizzabili per spettacoli teatrali e di musica spalti e arena, così come l’anfiteatro era stato originariamente previsto”.
Come spiega questa mattina La Repubblica Firenze, la durata dei lavori è stimata in 465 giorni e dovrebbe articolarsi in due fasi: la prima riguarderà il restauro degli elementi in pietra o vegetali, come gradinate, scale, edicole e urne, statue, vasca e parterre, la seconda invece si concentrerà sulla realizzazione degli impianti acustici, di illuminazione e di sicurezza necessari affinché il pubblico torni a godere di una delle più suggestive location artistiche della città.
Riporta ancora il quotidiano che il nuovo assetto dell’anfiteatro sarà commisurato al tipo di evento organizzato, potendo variare il numero di sedute messe a disposizione degli utenti (da un migliaio fino a più di duemiladuecento) e offrire agli spettatori sia spettacoli acustici sia spettacoli che richiedono l’utilizzo di un sistema di amplificazione del suono.
L’intervento di restauro sarà improntato alla conservazione dei materiali utilizzati originariamente, tanto che la scelta è stata effettuata sulla base dei risultati delle analisi condotte in collaborazione con l’Università di Firenze.
Il costo totale dell’intervento dovrebbe aggirarsi intorno ai cinque milioni di euro, dei quali ben quattro e mezzo saranno coperti dalla mecenate americana Veronika Atkins.
“Restaurare questo anfiteatro rappresenta un tassello fondamentale per la riqualificazione dell’intero complesso di Palazzo Pitti” spiega il direttore degli Uffizi Simone Verde, che aggiunge “questo intervento rende di nuovo utilizzabili per spettacoli teatrali e di musica spalti e arena, così come l’anfiteatro era stato originariamente previsto”.
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