"Il tema non è quello di diminuire il numero di turisti che vengono nel nostro paese, è quello di distribuirlo meglio: la sfida che noi abbiamo davanti è la destagionalizzazione, cioè spalmare sui 12 mesi dell'anno il turismo internazionale per non farlo gravare nelle nostre città solamente in 4-5 mesi, rendendo in questa maniera le nostre città invivibili". Lo ha affermato Bernabò Bocca, presidente di Sina Hotels e presidente di Federalberghi, a margine del Side Event Inspiration - Creatività e sinergie con il Made in Italy, in apertura del G7 Turismo oggi a Firenze.
"Si destagionalizza - ha detto Bocca - attraverso la politica dei grandi eventi: dobbiamo dare un motivo ai turisti di venire in Italia anche durante la bassa stagione oppure, come succede in altre città come Parigi, lo stesso turista torna a visitare la destinazione tre, quattro volte l'anno".
Sull'imposta di soggiorno, secondo l'imprenditore, "il tema non è la proporzionalità, il tema è il tetto massimo dell'importo, stiamo discutendo con il ministero. Noi partiamo da un presupposto: che i soldi per i Comuni non si debbano trovare esclusivamente attraverso l'imposta di soggiorno, che colpisce solamente il turista che pernotta. Il problema delle città d'arte non sono i turisti che pernottano, sono i visitatori che vengono la mattina e ripartono la sera, e questi visitatori non sono assolutamente colpiti dall'aumento della tassa di soggiorno".
"Si destagionalizza - ha detto Bocca - attraverso la politica dei grandi eventi: dobbiamo dare un motivo ai turisti di venire in Italia anche durante la bassa stagione oppure, come succede in altre città come Parigi, lo stesso turista torna a visitare la destinazione tre, quattro volte l'anno".
Sull'imposta di soggiorno, secondo l'imprenditore, "il tema non è la proporzionalità, il tema è il tetto massimo dell'importo, stiamo discutendo con il ministero. Noi partiamo da un presupposto: che i soldi per i Comuni non si debbano trovare esclusivamente attraverso l'imposta di soggiorno, che colpisce solamente il turista che pernotta. Il problema delle città d'arte non sono i turisti che pernottano, sono i visitatori che vengono la mattina e ripartono la sera, e questi visitatori non sono assolutamente colpiti dall'aumento della tassa di soggiorno".
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