A seconda della causa il centrocampista potrebbe non poter più giocare in Italia

Edoardo Bove migliora.

Questa è la notizia più importante, quella più attesa e che alleggerisce i pensieri di tutti, tifosi viola e non, che hanno vissuto con ansia e terrore quei momenti infiniti domenica sera.

Il centrocampista viola scherza, parla con tutti, ascolta ed è perfettamente cosciente: ieri ha chiamato i compagni, li ha spronati ad andare in campo contro l’Empoli.

Mentre il giocatore, pian piano, riprende in mano la normalità della sua vita, però, continuano gli accertamenti dei medici di Careggi, che sono alla ricerca della causa che ha scatenato il malore di domenica sera.

Si tratta di un elemento che oltre ad essere essenziale per la salute di Bove, ha importanza anche per la prosecuzione della carriera di Edoardo, quantomeno in Italia: questo perché in presenza di anomalie sul cuore, in Italia potrebbe non essere più rilasciata l’idoneità sportiva.

L’esempio è Christian Eriksen, che dopo il malore che lo colpì durante una partita degli Europei 2021 dovette installare un defibrillatore sottocutaneo, circostanza che in Italia esclude la possibilità di giocare a calcio a livello professionistico.

È tuttavia ancora troppo presto per dire come andrà a finire, perché sono necessari analisi specialistiche approfondite da parte del personale sanitario.
Ciò che conta ora, come hanno ribadito tutti coloro che hanno fatto visita a Bove in questi giorni, è che il ragazzo stia bene e che il peggio sia alle spalle.
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