Gli eventi geopolitici recenti, come il breve conflitto tra Israele e Iran, hanno avuto un impatto temporaneo sui mercati: lo S&P 500 è salito del 2% e il petrolio è calato del 12%, con un rapido recupero successivo. Il calo del petrolio ha favorito un miglioramento delle aspettative su inflazione e crescita, aiutando le Banche Centrali.
Negli USA, la Fed ha confermato i tassi al 4,25-4,50% ma ha rivisto al ribasso le stime di crescita e al rialzo quelle su inflazione e disoccupazione. Il dollaro è sceso dopo che Trump ha minacciato di sostituire Powell se non verranno tagliati i tassi a breve.
In Europa, l’euro si è rafforzato e i rendimenti sono risaliti grazie allo stimolo fiscale tedesco da 200 miliardi e al nuovo budget NATO per la difesa.
L’effetto atteso è positivo per la crescita con curve dei tassi più ripide.
Negli USA, la Fed ha confermato i tassi al 4,25-4,50% ma ha rivisto al ribasso le stime di crescita e al rialzo quelle su inflazione e disoccupazione. Il dollaro è sceso dopo che Trump ha minacciato di sostituire Powell se non verranno tagliati i tassi a breve.
In Europa, l’euro si è rafforzato e i rendimenti sono risaliti grazie allo stimolo fiscale tedesco da 200 miliardi e al nuovo budget NATO per la difesa.
L’effetto atteso è positivo per la crescita con curve dei tassi più ripide.
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