L’analisi dell’esperto per capire come si muovono i mercati

Il crescente deficit federale USA potrebbe diventare una minaccia tangibile per l’economia e i mercati, con numeri che iniziano a preoccupare investitori e politici. Qualche ora fa è stato annunciato il deficit di gennaio che ha raggiunto i 128 miliardi di dollari, con la spesa aumentata del 30% rispetto all'anno precedente.

Dall'inizio dell’anno fiscale, il disavanzo ha toccato gli 840 miliardi di dollari, contro i 530 miliardi del 2023. Se a questa somma si aggiungesse il costo del debito ed altre spese, come ad esempio sicurezza sociale e difesa, il deficit annuale balza a 2,1 trilioni di dollari, una cifra impressionante pari al PIL italiano di un anno intero.

Alcuni fattori straordinari hanno gonfiato il dato di gennaio, ma il trend rimane chiaro: il debito cresce a un ritmo insostenibile. Il neo nominato Scott Bessent, Segretario del Tesoro, punta a ridurre il deficit al 3% del PIL, ma attualmente è al 7,3%, il più alto mai registrato in tempi normali. Intanto, il piano di bilancio repubblicano prevede 4,5 trilioni di tagli fiscali nei prossimi dieci anni, compensati solo parzialmente da riduzioni della spesa. Il risultato? Un aumento del debito fino a 4 trilioni entro il 2034.

Ogni dollaro di deficit significa nuovo debito e più interessi da pagare, creando un circolo vizioso: più deficit, più Treasury emessi, più spesa per gli interessi. Attualmente, il pagamento degli interessi sul debito federale ha superato i 1.000 miliardi di dollari annui, diventando una delle voci più rilevanti del bilancio statunitense e superando la spesa per la difesa.

Con i tassi elevati, la pressione sui mercati obbligazionari cresce, e la Federal Reserve potrebbe allentare alcune regole per consentire alle banche di acquistare più titoli di Stato e stabilizzare i rendimenti. Nel frattempo, l’oro continua a segnare nuovi record, segnale che gli investitori cercano alternative ai Treasury.

Questo trend riflette le crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità del debito USA e potrebbe avere ripercussioni sui mercati emergenti, che rischiano una maggiore volatilità valutaria e una fuga di capitali verso asset rifugio.

Gli Stati Uniti devono trovare un compromesso tra riduzione della spesa e aumento delle entrate, ad esempio attraverso una riforma fiscale che incentivi la crescita economica o una revisione mirata della spesa pubblica per migliorare l'efficienza senza compromettere i servizi essenziali.

Ma le promesse di tagli fiscali e maggiore spesa pubblica, vanno esattamente nella direzione opposta. Se il problema non verrà affrontato, il rischio è che il debito diventi insostenibile. Come disse Keynes: "Nel lungo periodo siamo tutti morti." Una frase ironica che oggi suona più come un avvertimento: ignorare il problema del deficit significa rischiare ripercussioni immediate sui mercati e sulla stabilità economica

E il mercato obbligazionario si comporta come se quel lungo periodo fosse già arrivato.
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