L’analisi dell’esperto per capire come si muovono i mercati

C’è un’immagine più eloquente delle parole per descrivere lo stato dell’economia europea dopo la decisione del presidente Trump di imporre nuovi dazi doganali? Probabilmente no. L'istantanea delle 12:30 odierne dei 294 titoli azionari europei dell’indice Eurostoxx offre una visione chiara, anche se preoccupante, delle conseguenze immediate delle scelte oltreoceano. 

La grande vittima di questa situazione è senza dubbio il settore finanziario, in particolare le banche, che in pochi giorni hanno visto evaporare oltre il 18% dai massimi recenti, guidando la discesa generale con una perdita giornaliera del 7,23%. Per capire il motivo di una reazione così violenta, dobbiamo considerare che le banche vivono di crescita economica e margini d'interesse. In un contesto di incertezza economica e aumento del rischio geopolitico, tutto questo diventa improvvisamente fragile.

Se estendiamo lo sguardo al resto dei settori, la situazione non migliora. Gli industriali accusano una perdita del 4,51%, seguiti da energia (-4,69%) e comunicazioni (-2,78%). L'area tecnologica lascia sul terreno il 2,70%, mentre sanità e consumi discrezionali flettono rispettivamente del 2,74% e del 2,87%. Un panorama, insomma, che appare completamente dominato dal rosso.

L'unico timido spiraglio verde è offerto dai beni di consumo di base (+0,47%), un settore tradizionalmente difensivo che conferma, ancora una volta, la sua funzione protettiva in momenti di tensione. Questo riflette chiaramente le preferenze degli investitori che, in fasi di incertezza, cercano rifugio nella stabilità di prodotti essenziali e poco sensibili alle dinamiche macroeconomiche.

Gli indici esprimono l'ennesima Caporetto con Milano in flessione di oltre il 7% mentre i rendimenti obbligazionari si restringono di soli 5 bps del BTP decennale rispetto 15 del bund che torna a svolgere il ruolo di "porto sicuro" in momenti difficili.

Il petrolio in 2 crolla di oltre 12 punti percentuali.

A questo punto sorge spontanea una riflessione strategica: cosa fare? In situazioni come queste la "polverizzazione" del rischio, ossia la diversificazione estrema, diventa una scelta obbligata, seppur noiosa, per difendere il patrimonio.


Attenzione, però: al Congresso USA cominciano a sentirsi i primi scricchiolii. Non sono ancora fratture evidenti, ma quando Wall Street e Main Street si trovano contemporaneamente sotto pressione, la storia insegna che i cambiamenti politici potrebbero arrivare rapidamente e con decisione, senza lasciare troppo spazio all'incertezza.
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