Come l’anno scorso, quando ottennero un atto che vietava il lavoro all’aperto dalle 12:30 alle 16 in caso di giornate particolarmente calde, anche quest’anno i sindacati tornano a chiedere la sospensione del lavoro, e la cassa integrazione per i lavoratori edili, nel caso in cui la colonnina di mercurio salga oltre i trentaquattro gradi.
Come scrive stamattina La Nazione, la richiesta alla Regione arriva da Filca Cisl, Filea Cgil e Feneal Uil, sigle che rappresentano i lavoratori di un comparto che a Firenze arriva ad impiegare 13mila lavoratori (contando anche la provincia), che salgono a 20mila, circa, considerando anche gli autonomi: migliaia di persone che le altissime temperature attese nei prossimi giorni (domenica c’è allerta rossa per il caldo, con punte fino a 37 gradi) rischiano di mettere in pericolo.
Per questo i sindacati, oltre a scrivere a Giani, hanno chiesto un incontro urgente con il Ministero del Lavoro e le Commissioni Salute e Sicurezza sia della Camera e del Senato. Tra le richieste dei sindacati, oltre che l’utilizzo della cassa integrazione per gli stop dovuti alle temperature estreme, anche la riorganizzazione del lavoro tenendo conto del caldo.
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