Nella prima parte del 2024 l'export fiorentino della moda si è attestato a 3,9 miliardi di euro contro i 4,7 mld di un anno fa e i 4,5 mld del 2019. E' quanto afferma l'ultimo report dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Firenze, secondo cui la frenata è stata particolarmente brusca per la pelletteria: 2,5 miliardi l'export a giugno scorso, rispetto ai 3,2 miliardi del 2023 e del 2019. Risultano in contrazione anche le importazioni: 726 milioni quest'anno, 916 nel 2023, 889 nel 2019.
Il calo delle imprese nel settore moda, a Firenze, è stato peggiore rispetto alla media degli altri settori: -2,5% negli ultimi cinque anni, con performance peggiori per calzature (-17% rispetto al 2019) e tessile (-16%). Il comparto esprime più del 9% delle 116mila imprese complessivamente attive nell'area, il 40% dell'export totale metropolitano, il 24% degli addetti della moda a livello nazionale e 15,1 miliardi di ricavi.
"Catene del valore più corte e reshoring - afferma l'Ufficio studi - sono i fenomeni che maggiormente impattano sul comparto. In particolare, le grandi imprese stanno riorganizzando il modello produttivo, semplificando i rapporti con il sistema locale e puntando a creare una cultura maggiormente orientata all'innovazione e alla tutela dell'ambiente".
Secondo Massimo Manetti, presidente della Camera di commercio di Firenze, questa "è una fase di passaggio molto delicata, che nel nostro territorio coinvolge oltre 11mila imprese e circa 50mila addetti. Siamo impegnati ad aiutare gli imprenditori con tutti gli strumenti a disposizione, ma la difficoltà del momento richiede uno sforzo straordinario anche da parte del governo nazionale e della Regione, perché solo scelte mirate di politica industriale potranno risultare efficaci nel medio-lungo periodo".
Il calo delle imprese nel settore moda, a Firenze, è stato peggiore rispetto alla media degli altri settori: -2,5% negli ultimi cinque anni, con performance peggiori per calzature (-17% rispetto al 2019) e tessile (-16%). Il comparto esprime più del 9% delle 116mila imprese complessivamente attive nell'area, il 40% dell'export totale metropolitano, il 24% degli addetti della moda a livello nazionale e 15,1 miliardi di ricavi.
"Catene del valore più corte e reshoring - afferma l'Ufficio studi - sono i fenomeni che maggiormente impattano sul comparto. In particolare, le grandi imprese stanno riorganizzando il modello produttivo, semplificando i rapporti con il sistema locale e puntando a creare una cultura maggiormente orientata all'innovazione e alla tutela dell'ambiente".
Secondo Massimo Manetti, presidente della Camera di commercio di Firenze, questa "è una fase di passaggio molto delicata, che nel nostro territorio coinvolge oltre 11mila imprese e circa 50mila addetti. Siamo impegnati ad aiutare gli imprenditori con tutti gli strumenti a disposizione, ma la difficoltà del momento richiede uno sforzo straordinario anche da parte del governo nazionale e della Regione, perché solo scelte mirate di politica industriale potranno risultare efficaci nel medio-lungo periodo".
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