"Inadempienze sulla sicurezza sul lavoro e applicazione di contratti 'pirata' che penalizzano chi lavora. Sindaci e Asl toscane si facciano garanti del corretto funzionamento delle strutture". Lo chiede la Fp Cgil Firenze, rispetto a Sereni Orizzonti, gruppo friulano che opera nel campo delle Rsa che in Toscana è presente con 11 strutture di cui 6 nel territorio fiorentino (2 su Firenze, 1 a Firenzuola, Dicomano, Pelago, Signa, per un totale di 200 addetti circa tra assistenti, Oss e infermieri).
Il sindacato sottolinea, in una nota, che "nelle strutture del territorio di Firenze sono presenti due rappresentanti per la sicurezza, ma viste le condizioni generali dell'organizzazione del lavoro dubitiamo che questi siano messi nelle condizioni di esercitare realmente il loro ruolo, come ad esempio la valutazione relativa alla movimentazione dei carichi, il rischio biologico, lo stress da lavoro correlato; questo, in un settore sottoposto ad alto turn-over di personale che mette a rischio gli operatori e l'utenza. Sul fronte contratti di lavoro, in Italia l'azienda ha scelto unilateralmente di applicare il contratto nazionale Aiop 2012 e il Contratto nazionale Anaste 2020: entrambi i contratti sono "pirata", cioè siglati con sindacati non rappresentativi, nonostante che le sigle confederali (Cgil, Cisl e Uil), detengano la maggiore rappresentanza tra le lavoratrici e i lavoratori. Entrambi sono contratti con parti economiche e normative peggiorative rispetto ad altri applicati nel comparto, e la cosa è ancora più grave se pensiamo che la Sereni Orizzonti si finanzia anche con risorse pubbliche per i posti in convenzione".
"In Toscana - osserva ancora il sindacato - la situazione è ancora diversa: dopo una trattativa lunga e difficile, ad oggi si applicano due contratti: uno "pirata" Anaste ed uno sottoscritto da Cgil-Cisl-Uil (Uneba)".
La Fp Cgil fiorentina chiede che "i sindaci e le Asl, dove sono presenti le Rsa, si facciano garanti del corretto funzionamento delle strutture e pongano attenzione, sia in fase di accreditamento e di successiva esecuzione, che i Contratti nazionali applicati per le convenzioni siano sottoscritti dalle organizzazioni confederali maggiormente rappresentative, così da garantire condizioni normative ed economiche dignitose alle lavoratrici e lavoratori delle strutture".
Il sindacato sottolinea, in una nota, che "nelle strutture del territorio di Firenze sono presenti due rappresentanti per la sicurezza, ma viste le condizioni generali dell'organizzazione del lavoro dubitiamo che questi siano messi nelle condizioni di esercitare realmente il loro ruolo, come ad esempio la valutazione relativa alla movimentazione dei carichi, il rischio biologico, lo stress da lavoro correlato; questo, in un settore sottoposto ad alto turn-over di personale che mette a rischio gli operatori e l'utenza. Sul fronte contratti di lavoro, in Italia l'azienda ha scelto unilateralmente di applicare il contratto nazionale Aiop 2012 e il Contratto nazionale Anaste 2020: entrambi i contratti sono "pirata", cioè siglati con sindacati non rappresentativi, nonostante che le sigle confederali (Cgil, Cisl e Uil), detengano la maggiore rappresentanza tra le lavoratrici e i lavoratori. Entrambi sono contratti con parti economiche e normative peggiorative rispetto ad altri applicati nel comparto, e la cosa è ancora più grave se pensiamo che la Sereni Orizzonti si finanzia anche con risorse pubbliche per i posti in convenzione".
"In Toscana - osserva ancora il sindacato - la situazione è ancora diversa: dopo una trattativa lunga e difficile, ad oggi si applicano due contratti: uno "pirata" Anaste ed uno sottoscritto da Cgil-Cisl-Uil (Uneba)".
La Fp Cgil fiorentina chiede che "i sindaci e le Asl, dove sono presenti le Rsa, si facciano garanti del corretto funzionamento delle strutture e pongano attenzione, sia in fase di accreditamento e di successiva esecuzione, che i Contratti nazionali applicati per le convenzioni siano sottoscritti dalle organizzazioni confederali maggiormente rappresentative, così da garantire condizioni normative ed economiche dignitose alle lavoratrici e lavoratori delle strutture".
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