Un totale di "20 segnalazioni che riguardano la mancanza di sicurezza sul lavoro, oltre 300 lavoratori in somministrazione col contratto in scadenza senza aver contezza del futuro, inabili non stipendiati né ricollocati". Così Fp Cgil e Nidil Cgil che denunciano "la grave situazione" dentro Alia e chiedono "risposte concrete" altrimenti "arriveranno iniziative di mobilitazione".
Il sindacato, in una nota, afferma che "la mancanza di programmazione ha portato a una drastica riduzione della capacità dell'azienda di fornire servizi di igiene ambientale efficaci alle città e alle comunità. È ormai evidente come la trasformazione delle modalità di lavoro sia profondamente cambiata con l'introduzione della tecnologia spinta. Questo sistema non può e non deve sostituire quello che è sempre stato il valore aggiunto di questo lavoro, ovvero la presenza capillare di personale sui territori, la conoscenza dei servizi data dall'esperienza acquisita negli anni".
Fp Cgil e Nidil Cgil "condannano fermamente il tipo di gestione del personale sui lavoratori con sopraggiunta inabilità al servizio: capita che si lascino senza stipendio e senza ricollocazione i colleghi che hanno perso le mansioni per cui erano stati assunti, arrivando persino a non intervenire in situazioni di estrema difficoltà personale. In generale, servirebbero un adeguato supporto e un'attenzione umana verso i lavoratori, che non possono e non devono essere abbandonati a se stessi in momenti di vulnerabilità".
Sugli appalti "l'uso e i contratti di somministrazione a termine (circa 400 l'anno), senza regole precise e condivise sin dall'inizio, ha effetti devastanti sui lavoratori, che ne pagano il prezzo in termini di precarietà e incertezza".
Il sindacato si appella alla proprietà "affinché le linee di indirizzo siano orientate verso un lavoro stabile, sicuro e dignitoso, con un chiaro percorso di reinternalizzazione degli appalti e il superamento della somministrazione. Solo attraverso la dignità del lavoro si può garantire la qualità dei servizi offerti alle città e ai cittadini, come dovrebbe fare un'azienda pubblica come Alia. Senza adeguate, concrete e urgenti risposte alle nostre richieste non esiteremo a mettere in campo mobilitazioni".
Il sindacato, in una nota, afferma che "la mancanza di programmazione ha portato a una drastica riduzione della capacità dell'azienda di fornire servizi di igiene ambientale efficaci alle città e alle comunità. È ormai evidente come la trasformazione delle modalità di lavoro sia profondamente cambiata con l'introduzione della tecnologia spinta. Questo sistema non può e non deve sostituire quello che è sempre stato il valore aggiunto di questo lavoro, ovvero la presenza capillare di personale sui territori, la conoscenza dei servizi data dall'esperienza acquisita negli anni".
Fp Cgil e Nidil Cgil "condannano fermamente il tipo di gestione del personale sui lavoratori con sopraggiunta inabilità al servizio: capita che si lascino senza stipendio e senza ricollocazione i colleghi che hanno perso le mansioni per cui erano stati assunti, arrivando persino a non intervenire in situazioni di estrema difficoltà personale. In generale, servirebbero un adeguato supporto e un'attenzione umana verso i lavoratori, che non possono e non devono essere abbandonati a se stessi in momenti di vulnerabilità".
Sugli appalti "l'uso e i contratti di somministrazione a termine (circa 400 l'anno), senza regole precise e condivise sin dall'inizio, ha effetti devastanti sui lavoratori, che ne pagano il prezzo in termini di precarietà e incertezza".
Il sindacato si appella alla proprietà "affinché le linee di indirizzo siano orientate verso un lavoro stabile, sicuro e dignitoso, con un chiaro percorso di reinternalizzazione degli appalti e il superamento della somministrazione. Solo attraverso la dignità del lavoro si può garantire la qualità dei servizi offerti alle città e ai cittadini, come dovrebbe fare un'azienda pubblica come Alia. Senza adeguate, concrete e urgenti risposte alle nostre richieste non esiteremo a mettere in campo mobilitazioni".
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