"Nelle carceri non vengono garantite le condizioni minime, come quelle igienico-sanitarie", "il governo sta portando avanti una politica fatta di propaganda, di un pericolosissimo populismo penale. Il governo esaspera le paure, aumenta il numero di reati, peggiora la condizione delle persone". Lo ha dichiarato Daniela Barbaresi, della segreteria nazionale Cgil a margine dell'iniziativa a Firenze dal titolo 'Carcere, diritti e lavoro: analisi e proposte a partire dalla situazione di Sollicciano'.
"Eventi come questo - ha aggiunto - accendono i riflettori su una condizione che riguarda 62mila persone detenute nelle carceri italiane, a cui si aggiungono coloro che lavorano all'interno di questi ambienti. C'è un tema enorme di sovraffollamento, che supera il 133%, con picchi elevatissimi in alcune carceri". A livello numerico "nei primi dieci mesi del 2024 siamo a 75 suicidi, dato superiore allo stesso periodo del 2022 quando si raggiunge il record storico".
Sulle carceri "quello fiorentino di Sollicciano rappresenta la punta dell'iceberg del fallimento del sistema carcerario italiano. La politica nazionale non ha investito molto in Toscana, abbiamo tante" strutture "piccole che non riescono a svolgere le funzioni a livello territoriale: penso a Arezzo, Grosseto, Pistoia, Lucca, Massa Marittima. Sollicciano e Prato sono gli unici grandi serbatoi per i detenuti". Lo ha dichiarato Donato Nolè, coordinatore nazionale Fp polizia penitenziaria.
Secondo Nolè, che ha parlato a margine dell'iniziativa a Firenze - organizzata da Cgil e 'L'altro diritto' - 'Carcere, diritti e lavoro: analisi e proposte a partire dalla situazione di Sollicciano' - "dovrebbero essere distinti i circuiti penitenziari. A Firenze Sollicciano è poco confacente all'idea di sicurezza".
"Eventi come questo - ha aggiunto - accendono i riflettori su una condizione che riguarda 62mila persone detenute nelle carceri italiane, a cui si aggiungono coloro che lavorano all'interno di questi ambienti. C'è un tema enorme di sovraffollamento, che supera il 133%, con picchi elevatissimi in alcune carceri". A livello numerico "nei primi dieci mesi del 2024 siamo a 75 suicidi, dato superiore allo stesso periodo del 2022 quando si raggiunge il record storico".
Sulle carceri "quello fiorentino di Sollicciano rappresenta la punta dell'iceberg del fallimento del sistema carcerario italiano. La politica nazionale non ha investito molto in Toscana, abbiamo tante" strutture "piccole che non riescono a svolgere le funzioni a livello territoriale: penso a Arezzo, Grosseto, Pistoia, Lucca, Massa Marittima. Sollicciano e Prato sono gli unici grandi serbatoi per i detenuti". Lo ha dichiarato Donato Nolè, coordinatore nazionale Fp polizia penitenziaria.
Secondo Nolè, che ha parlato a margine dell'iniziativa a Firenze - organizzata da Cgil e 'L'altro diritto' - 'Carcere, diritti e lavoro: analisi e proposte a partire dalla situazione di Sollicciano' - "dovrebbero essere distinti i circuiti penitenziari. A Firenze Sollicciano è poco confacente all'idea di sicurezza".
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