Un’indagine di Cna Firenze evidenzia lo scetticismo delle imprese per l’anno appena iniziato, ma non tutti guardano al futuro con paura

Un contesto internazionale instabile, costi crescenti da sostenere e un panorama in generale non certo facile sono alcuni degli elementi che fanno guardare le piccole imprese fiorentine all’anno appena iniziato con un certo timore.

Da un’indagine condotta dall’Area studi e ricerche di Cna Firenze su cinquecento piccoli imprenditori e artigiani di Firenze, riportata questa mattina da La Nazione, emerge che al 2025 il mondo imprenditoriale fiorentino guarda con una certa diffidenza: a preoccupare più della metà degli intervistati è l’imprevedibilità del contesto internazionale,e e quindi economico, in cui le imprese si trovano ad operare e la generale impossibilità di fare previsioni di lungo periodo, oltre l’aumento dei costi dell’energia, al costo eccessivo del lavoro e la difficoltà nel procurarsi le materie prime necessarie per lo svolgimento dell’attività professionale, oltre che l’assenza, percepita, di sostegno pubblico e di politiche mirate a sostenere l’attività artigianale e delle piccole imprese.

Un mix di fattore che impedisce di fare previsioni e che porta gli operatori a prevedere difficoltà per il 2025, con solo una minima quota di intervistati che invece si ritiene ottimista.

Secondo quando riferito dal quotidiano, molti piccoli imprenditori ritengono che per l’anno in corso ci saranno riduzioni sia degli investimenti sia dell’occupazione.

“Senza investimenti si rischia di compromettere il futuro, specie in un momento in cui transizione ecologica e tecnologica stanno ridefinendo le regole del mercato” commenta al quotidiano Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze, che aggiunge che per invertire la tendenza servono “il controllo dell’inflazione e una politica monetaria favorevole da parte della Banca Centrale Europea”, anche se, precisa “non si può lasciare la soluzione solo a fattori esterni, servono interventi nazionali e locali”.
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