Commisso e gli investimenti nel mercato invernale

“Se l’operazione è buona, sono pronto a intervenire. Se dobbiamo fare uno sforzo lo faremo. Ma andiamo avanti un giorno alla volta. Siamo lì e vogliamo rimanerci e vorrei regalare a Firenze qualcosa che si ricorderanno per sempre”. Così ha detto Rocco Commisso poche ore fa a La Nazione a domanda sul mercato invernale.
 
Parole importanti da parte del patron viola, attese e nel merito logiche. La Fiorentina è seconda in classifica, vola, con diverse pedine come Gudmundsson e Pongracic ancora tutte da scoprire che legittimano i sogni di gloria. In città c’è un entusiasmo dilagante che non si respirava da tempo, ed è giusto non spegnerlo. Poi, però, come da proverbio: ‘tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare’. Se la Fiorentina dovesse proseguire più o meno su questo trend fino all’apertura del calciomercato invernale, la formazione di Palladino potrebbe arrivare al 4 gennaio (data in cui sfiderà il Napoli) coi gradi di candidata allo Scudetto. E a quel punto…
 
A quel punto il calciomercato invernale potrebbe essere il classico spartiacque che, ahinoi, spesso e volentieri ha spento i sogni di gloria di chi tifa Fiorentina. Molti ricordano ancora quel ritornello del ‘non ci faremo trovare impreparati’ di dellavalliana memoria, tra Mammana, Benalouane e un tracollo quasi inevitabile che fu più o meno lo stesso di quando arrivò Ficini con Cecchi Gori. L’anno scorso, invece, il compianto Joe Barone parlò di ‘frigo pieno’, tanto che arrivarono Belotti e Faraoni, e anche lì il tracollo fu inevitabile.
 
Ecco, non vorremmo spegnerlo noi quell’entusiasmo di cui parlavamo in precedenza, anche perché le parole di Commisso lasciano intendere che la società sarebbe, in caso, pronta ad intervenire per alimentarlo. Cosa serve? Toccando ferro, ovvero augurando a Moise Kean e De Gea di continuare così, le priorità sono abbastanza note: un vice Kean, ovvero un calciatore che sia un centravanti, forte fisicamente, magari con esperienza e che abbia ben chiaro il compito da svolgere, ovvero giocare ogni tanto, un esterno offensivo che possa rappresentare un passo in avanti rispetto a Ikoné (e anche a Sottil) e un centrocampista visto che lì la Fiorentina è corta. Il resto potrebbe dipendere da eventuali uscite, tipo Biraghi, Parisi ed eventualmente un difensore centrale visto che arriverà anche Valentini.
 
Il tutto, come noto, sapendo che gennaio non è mai un mercato semplice. Nel frattempo, però, parola al campo. 10 gare separano la Fiorentina dal 2 gennaio, 11 dal 4, con nel mezzo le sfide di Coppa Italia con l’Empoli e le tre gare che mancano a completare il girone di Conference League, oltre a vari scontri diretti in Serie A come con Inter, Bologna, Juventus e il Napoli. Quando inizierà il 2025 si vedrà dove sarà la Fiorentina. Sperando che sia dov’è adesso, ovviamente.

Sponsor

Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies