A Santo Spirito la prima assoluta dello spettacolo 'Noi fummo. Vite illustri e meno illustri dal Chiostro dei Morti'

Voci, sussurri, racconti che riaffiorano dal passato e tornano a vivere nei luoghi più inattesi della città. La Compagnia delle Seggiole rinnova la sua vocazione teatrale trasformando chiostri, orti e teatri in spazi narrativi capaci di stupire e commuovere.

Nel Chiostro dei Morti di Santo Spirito, lapidi e memorie si fanno parola; all’Orto San Frediano, i radiogialli di Ellery Queen si mescolano ai profumi delle erbe in un’atmosfera di mistero; al Teatro del Sale, l’indagine si serve in tavola, tra un piatto e una battuta. E nel Chiostro di Santa Maria degli Angeli, è il Rinascimento stesso a prendere voce, con Machiavelli, Leonardo e altri spiriti del tempo.

Ogni evento è un invito a scoprire Firenze attraverso un’esperienza immersiva, dove il teatro incontra la storia e la città si fa scena.

La Compagnia delle Seggiole e la Comunità Agostiniana di Santo Spirito sono liete di annunciare la prima assoluta del nuovo spettacolo, scritto da Riccardo Ventrella e liberamente ispirato al libro di Giovanni Cipriani e Lorenzo CalvaniLe lapidi del Chiostro di Santo Spirito.

In prima assoluta, due appuntamenti: sabato 17 maggio e domenica 18 maggio 2025alle ore 20.30 e alle ore 21.30, andrà in scena nel suggestivo Chiostro dei Morti del Convento di Santo Spirito lo spettacolo NOI FUMMO – Vite illustri e meno illustri dal Chiostro dei Morti, proposto come lettura itinerante tra le tombe del chiostro.

Una produzione originale che restituisce voce a coloro che riposano nel silenzio della pietra, evocando un’umanità variegata: nobili e popolani, artisti e scienziati, fanciulli e anziani, anime celebri e figure dimenticate, tutte accomunate dalla traccia lasciata su una lapide e da una storia che merita di essere raccontata.

Un viaggio nella memoria, dove ogni pietra si fa racconto e ogni nome incide una storia che merita di essere ascoltata. Uno spettacolo che invita a riscoprire, con rispetto e curiosità, le vite che popolano il Chiostro dei Morti.

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