Confcommercio Toscana lancia un appello urgente alla politica affinché solleciti il Governo a dichiarare lo stato di emergenza nazionale per le devastanti alluvioni che hanno colpito la regione, in particolare la provincia di Firenze, lo scorso 14 marzo. Una richiesta già avanzata dalla Regione Toscana, che ora, si spiega in una nota, "necessita di un rapido via libera da parte dell'esecutivo nazionale per attivare le misure a sostegno delle imprese colpite".
"Ci sono diverse aziende in ginocchio - afferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -. Ci arrivano ogni giorno segnalazioni di danni ingenti: sedi devastate, attrezzature inutilizzabili, scorte di magazzino distrutte. E a questi si aggiunge il mancato incasso di giorni, se non settimane, di lavoro. Senza aiuti immediati, tante attività sono a rischio. Penso, per esempio, alle strutture turistiche di località isolate del Mugello: le frane hanno reso inagibili le strade per raggiungerle e questo comporterà grandi disagi per loro e per i loro potenziali clienti".
Preoccupano poi i costi indiretti che graveranno sulle aziende colpite: "Le bollette saranno salatissime - avverte Marinoni -. L'acqua usata per spalare il fango nell'immediato finirà nelle loro bollette. E il fisco non aspetta: le scadenze fiscali e contributive incombono, ma come può pagare chi ha visto andare in fumo la propria attività?".
Altro nodo cririco lo smaltimento dei rifiuti: "Tonnellate di merci e materiali distrutti devono essere rimosse rapidamente, ma i costi e i tempi burocratici rischiano di allungare l'agonia degli imprenditori. Serve un intervento straordinario".
Di fronte a questa emergenza, Confcommercio Toscana si è già attivata presso la sua Fondazione nazionale Orlando, che aveva già supportato gli associati colpiti dall'alluvione del marzo 2024. "Contiamo su un aiuto concreto, ma non possiamo pensare che siano solo le associazioni di categoria a intervenire. Serve un impegno forte e immediato da parte dello Stato", conclude Marinoni.
"Ci sono diverse aziende in ginocchio - afferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -. Ci arrivano ogni giorno segnalazioni di danni ingenti: sedi devastate, attrezzature inutilizzabili, scorte di magazzino distrutte. E a questi si aggiunge il mancato incasso di giorni, se non settimane, di lavoro. Senza aiuti immediati, tante attività sono a rischio. Penso, per esempio, alle strutture turistiche di località isolate del Mugello: le frane hanno reso inagibili le strade per raggiungerle e questo comporterà grandi disagi per loro e per i loro potenziali clienti".
Preoccupano poi i costi indiretti che graveranno sulle aziende colpite: "Le bollette saranno salatissime - avverte Marinoni -. L'acqua usata per spalare il fango nell'immediato finirà nelle loro bollette. E il fisco non aspetta: le scadenze fiscali e contributive incombono, ma come può pagare chi ha visto andare in fumo la propria attività?".
Altro nodo cririco lo smaltimento dei rifiuti: "Tonnellate di merci e materiali distrutti devono essere rimosse rapidamente, ma i costi e i tempi burocratici rischiano di allungare l'agonia degli imprenditori. Serve un intervento straordinario".
Di fronte a questa emergenza, Confcommercio Toscana si è già attivata presso la sua Fondazione nazionale Orlando, che aveva già supportato gli associati colpiti dall'alluvione del marzo 2024. "Contiamo su un aiuto concreto, ma non possiamo pensare che siano solo le associazioni di categoria a intervenire. Serve un impegno forte e immediato da parte dello Stato", conclude Marinoni.
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