Aziende ancora in difficoltà, nella generalità dei casi l'assicurazione ha coperto il valore ammortizzato

"Le alluvioni del 2023 sono state un dramma terribile per tutta la comunità e un danno incalcolabile per l'economia. Le aziende ancora ne risentono". A fare il punto a un anno di distanza dall'ondata di maltempo che travolse ampie aree del distretto tessile pratese e della provincia di Pistoia, è Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord. "Nella generalità dei casi le imprese industriali erano assicurate e hanno quindi potuto avere degli indennizzi dalle compagnie". Indennizzi che però sono basati sul valore ammortizzato e non sul nuovo. "Pertanto chi è stato costretto a ricomprare e reinstallare gli impianti ha comunque dovuto effettuare nuovi investimenti, spesso anche molto consistenti rispetto all'ammontare delle somme ricevute".
    
Matteini sottolinea però il problema della distanza temporale fra il danno e l'erogazione di indennizzi e ristori. "Nei contatti avuti con la Protezione civile abbiamo chiesto la definizione di una procedura standard che in caso di eventi catastrofali consenta in automatico degli anticipi di risorse per ovviare alle emergenze più basilari, caso tipico il ripristino dell'energia elettrica, che bloccano la ripresa del lavoro", aggiunge il presidente di Confindustria Toscana Nord, esprimendo perplessità sull'obbligo delle assicurazioni per eventi catastrofali, "date le numerose variabili in gioco".

    
Infine l'importanza della prevenzione: "La manutenzione del territorio sconta, fra gli altri fattori, anche la frammentazione delle competenze, ripartite fra Genio civile, Consorzi di bonifica, Province, Comuni, Regione e per alcuni aspetti anche i privati stessi", evidenzia Matteini.

    
Intanto Confindustria Nord ha affidato a Enio Paris, membro del Comitato tecnico-scientifico della Regione Toscana per l'alluvione 2023, e all'ingegner David Settesoldi uno 'Studio per la valutazione del rischio idraulico da collasso arginale in alcune zone delle province di Lucca, Pistoia e
Prato', finalizzato allo screening di alcuni dei tratti più critici degli argini di Serchio nel tratto della Media Valle, Agna in tutto il suo percorso e Bisenzio fino alla confluenza del Fosso Reale. Studio che si concluderà tra un anno. "Metteremo i risultati dello studio a disposizione, per le rispettive pertinenze, sia degli enti pubblici sia dei nostri soci, per eventuali iniziative di mitigazione a livello di imprese singole o in forma aggregata".
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