Ora che il passaggio è stato riaperto al pubblico l’interrogativo è come valorizzarlo: dalla collocazione degli autoritratti fino al lasciarlo vuoto, le ipotesi sul piatto

La riapertura del Corridoio Vasariano è un momento importantissimo per la città di Firenze, che torna in possesso di una delle sue più suggestive meraviglie: il percorso, che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, fu realizzato nel 1565 da Giorgio Vasari su committenza del primo Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici per permettere alla famiglia granducale di spostarsi agevolmente da Palazzo Vecchio, centro del potere politico mediceo, a Palazzo Pitti, nuova residenza della famiglia.

Ora che è stato riaperto, però, iniziano i primi interrogativi su come valorizzare in pieno la meraviglia architettonica vasariana.

Come racconta La Repubblica Firenze, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde vorrebbe portare un nuovo allestimento nelle sale del corridoio, valorizzandone gli spazi.

Dall’installazione degli autoritratti dei grandi pittori come Velazquez e Rembrandt alla posa di opere d’arte meno delicate come le sculture, fino al mantenimento del corridoio così com’è, con le ampie vetrate completamente libere da qualunque altra opera d’arte: basterà affacciarsi ad una finestra per poter ammirare una delle città più belle e visitate del mondo.
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