Ma non mancano alcune criticità

La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha parificato il rendiconto della Regione Toscana per l'esercizio 2023, rilevando la generale regolarità delle poste contabili: il giudizio è stato pronunciato al termine dell'udienza pubblica di parifica che si è svolta oggi in forma solenne a Firenze. Non sono stati ammessi alla parifica 35 milioni di oneri di ammortamento di mutui, contratti dalla Regione, iscritti impropriamente, secondo i magistrati, nel perimetro sanitario, e finanziati con le entrate del fondo sanitario dedicato ai Lea

Particolarmente critico, per la Sezione regionale, continua ad essere l'onere di ripiano delle perdite del Servizio sanitario che grava sul bilancio regionale, "e che rischia di comprometterne il complessivo equilibrio finanziario". Sono di 72,51 milioni le perdite del Servizio sanitario regionale del 2022, ripianate con risorse regionali proprie nel 2023; e superiori a 250 milioni si profilano le perdite del Servizio sanitario del 2023, che la Regione ha deciso di coprire nel 2024 mediante le maggiori entrate attese dalla manovra fiscale

Più in generale, la gestione finanziaria registra entrate e spese di competenza pari, rispettivamente, a 14,65 miliardi e a 14,20 miliardi, e si chiude con un risultato di amministrazione formale che presenta un saldo positivo di quasi un miliardo, in crescita rispetto ai valori, sempre positivi, registrati dal 2020. La parte disponibile, tenuto conto delle quote accantonate e vincolate, rimane in disavanzo di 1,2 miliardi, con una riduzione di 200 milioni sul dato del precedente esercizio. Risulta in crescita l'indebitamento a carico della Regione, che raggiunge un'incidenza di 570 euro per abitante, e che a giudizio della Corte dei Conti presenta margini sempre più ristretti per garantire il finanziamento di nuove spese di investimento.

La Sezione regionale Toscana di controllo della Corte dei conti esprime "perplessità sulle scelte allocative della Regione" relativamente alle società da essa partecipate, "anche in merito alla volontà di mantenere in portafoglio tutte le partecipazioni" cosa che "determina al contempo immediati impatti sul bilancio regionale". La valutazione è stata comunicata nell'ambito del giudizio di parifica del rendiconto regionale per il 2023, pronunciato oggi a Firenze

L'accantonamento per il fondo perdite delle società partecipate, notano i magistrati, ammonta, nell'esercizio 2023 a 19,96 milioni di euro, valore in diminuzione rispetto ai 26,96 milioni dell'anno precedente, ma che comunque rappresenta il volume delle perdite attese "L'attività di razionalizzazione del portafoglio societario - si legge nella relazione -, imposta annualmente dal Testo unico società partecipate, appare contenuta, anche a dispetto di prestazioni evidentemente non soddisfacenti sotto il profilo economico e a fronte di più società che svolgono attività in settori analoghi"

Per la Sezione regionale di controllo "l'impegno della Regione appare al momento più orientato a sanare il portafoglio attuale, anche nei casi in cui le condizioni suggerirebbero una desistenza, che proiettato verso un'azione organica e strategica che solleciti l'intero patrimonio societario e funga da volano per il territorio", dunque, conclude la Corte dei Conti "la razionalizzazione assume spesso un carattere formale e consiste in operazioni che non orientano adeguatamente le sorti delle società partecipate ma si risolvono in un accompagnamento prolungato tanto quanto il corso della crisi". 
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