La consigliera della Regione Toscana a scritto una lettera aperta al Ministro dell'Istruzione e del Merito

La consigliera della Regione Toscana Cristina Giachi ha scritto una lettera, e pubblicata poi anche sul proprio profilo Facebook, una lettera al Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dopo la decisione di quest'ultimo di vietare il cellulare in classe e non solo: “Gentile Ministro Giuseppe Valditara, nel nostro Paese è in corso una riflessione su quali siano le misure più adatte per incentivare il rendimento scolastico dei nostri studenti e delle nostre studentesse, migliorando la loro capacità di attenzione e di comprensione delle culture e dei fenomeni del nostro tempo. Ho letto in queste ore una Sua presa di posizione riguardo al divieto di utilizzare i cellulari in classe, alla Sua propensione per il ritorno dei giornali cartacei nelle aule come spunti di riflessione e approfondimento, e alla proposta di istituire a Firenze un museo dell’italiano per affrontare “un problema di istruzione e un’emergenza educativa perché i giovani tendono a sintetizzare i linguaggi in modo molto particolare”. Prendendomi anch’io la licenza di “sintetizzare” di fronte a questa tendenza a fermare il progresso o a regolarlo attraverso un divieto più o meno esteso, La invito a prendere in considerazione la proposta di legge rivolta al Parlamento italiano (PDLP n. 10) “Leggere liberi”, promossa dalla sottoscritta, e approvata il 5 aprile 2023 da tutto il Consiglio regionale della Toscana per introdurre un tempo di lettura libero e silenzioso nel primo e nel secondo ciclo di istruzione. L’idea è quella di lasciare liberi gli studenti e le studentesse di scegliere quali testi leggere, preferibilmente in formato cartaceo, ma senza vietare l’utilizzo di supporti digitali, sia per esigenze didattiche che di inclusione. La nostra legge che auspico possa presto diventare una misura applicata in tutto il territorio nazionale e che in alcune scuole della Toscana viene sperimentata attraverso dei percorsi progettuali specifici - ad esempio dedicati alla poesia – con risultati più che entusiasmanti –, ha come obiettivo quello di alimentare nei giovani un’abitudine alla lettura come strumento di conoscenza e di integrazione, e come allenamento intellettuale e cognitivo. Peraltro, la Regione Toscana da oltre cinque anni attraverso il progetto “Leggere forte” ha inserito la lettura ad alta voce tra le attività dei nidi e delle scuole dell’infanzia con effetti molto positivi sulle potenzialità di sviluppo relazionali, verbali e di pensiero. Per orientarsi nella scuola e nel mondo ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze dobbiamo fornire quella che Ludwig Wittgenstein chiamava “cassetta degli attrezzi” che comprenda dunque anche l’educazione digitale e la conoscenza delle grammatiche digitali come risorse che generano comunità, esperienze e saperi da cui non possiamo pensare di scorporare i percorsi formativi contemporanei. Ed è in questo senso che la nostra proposta di legge al Parlamento può sicuramente ben inserirsi in un processo di evoluzione che mette al centro la responsabilizzazione e la capacità di abitare il tempo in cui viviamo. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui Le chiedo di promuovere anche nelle Aule del Parlamento italiano una discussione attorno alla proposta di legge toscana. RingraziandoLa per l’attenzione, porgo i miei migliori saluti”. 

Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies