Cresce in Toscana la preoccupazione per la chiusura degli sportelli bancari nel proprio comune: scontenti nove intervistati, nel 2023 erano otto. Il rapporto umano si conferma determinante per accedere ai servizi bancari, sempre per nove su dieci il bancomat non può sostituire il contatto umano e l'assenza di una banca impatta negativamente sull'inclinazione a investire e influisce nella scelta di vivere o meno in un territorio. Sono alcuni dei dati che emergono dal secondo Rapporto Uilca-Uil 'Chiusura filiali? No, grazie'.
In Toscana, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 22,9% (-448), i comuni serviti da banche sono scesi del 4,2% (-11) e i dipendenti del settore hanno subito un calo del 19% (-4.201 unità).
"La desertificazione bancaria è un fenomeno in corso da tempo, ma le sue tante conseguenze sociali ed economiche erano sconosciute o del tutto sottovalutate. La chiusura delle filiali ha impatti sociali, riduce la propensione agli investimenti e influenza la scelta di vivere o meno in un territorio, con un aggravio dello spopolamento dei piccoli centri", il commento del segretario generale Uilca Fulvio Furlan.
Nel 2024, 7 intervistati su 10 (72,3%) hanno "percepito la mancanza/riduzione della filiale bancaria", in aumento rispetto a 12 mesi fa (67,2%). Per 9 toscani su 10 se si installasse un bancomat al posto della filiale bancaria "non sarebbe lo stesso" (92,3%), mentre cala rispetto all'anno precedente la percentuale di chi ritiene la banca "un luogo ormai inutile dato che si può fare tutto online": dal 3,3% nel 2023 al 2,8% nel 2024.
E, ancora, 6 toscani su 10 (59,7%) da quando non hanno più lo sportello bancario vicino devono "impiegare più tempo per raggiungere la banca" (52,5% nel 2023). Il 22,1% utilizza "servizi online sostitutivi" (23% nel 2023) e il 7,2% è "costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare" (6,6% nel 2023).
Cresce inoltre la percentuale di persone per le quali la prossimità della filiale bancaria influisce sulla propensione all'investimento in prodotti finanziari: 8 persone su 10.
In Toscana, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 22,9% (-448), i comuni serviti da banche sono scesi del 4,2% (-11) e i dipendenti del settore hanno subito un calo del 19% (-4.201 unità).
"La desertificazione bancaria è un fenomeno in corso da tempo, ma le sue tante conseguenze sociali ed economiche erano sconosciute o del tutto sottovalutate. La chiusura delle filiali ha impatti sociali, riduce la propensione agli investimenti e influenza la scelta di vivere o meno in un territorio, con un aggravio dello spopolamento dei piccoli centri", il commento del segretario generale Uilca Fulvio Furlan.
Nel 2024, 7 intervistati su 10 (72,3%) hanno "percepito la mancanza/riduzione della filiale bancaria", in aumento rispetto a 12 mesi fa (67,2%). Per 9 toscani su 10 se si installasse un bancomat al posto della filiale bancaria "non sarebbe lo stesso" (92,3%), mentre cala rispetto all'anno precedente la percentuale di chi ritiene la banca "un luogo ormai inutile dato che si può fare tutto online": dal 3,3% nel 2023 al 2,8% nel 2024.
E, ancora, 6 toscani su 10 (59,7%) da quando non hanno più lo sportello bancario vicino devono "impiegare più tempo per raggiungere la banca" (52,5% nel 2023). Il 22,1% utilizza "servizi online sostitutivi" (23% nel 2023) e il 7,2% è "costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare" (6,6% nel 2023).
Cresce inoltre la percentuale di persone per le quali la prossimità della filiale bancaria influisce sulla propensione all'investimento in prodotti finanziari: 8 persone su 10.
Sponsor
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies