Il Dio Fluviale di Michelangelo torna finalmente a casa. L’opera, concepita per le tombe medicee nella Sagrestia Nuova di San Lorenzo, fu donata all’Accademia delle Arti del Disegno da Bartolomeo Ammannati nel 1583 per favorire lo studio dei giovani artisti, e viene ora riallestita nella sede dell’Accademia, in una sala appositamente progettata per esaltarne il valore artistico e culturale.
Il recupero del capolavoro michelangiolesco è stato fortemente voluto dal Segretario Generale Giorgio Bonsanti, che ha seguito con costanza le vicende del modello negli ultimi anni, e condiviso dalla Presidente Cristina Acidini, che ha condotto con successo la campagna di raccolta fondi che lo ha reso possibile (Segretario tecnico Enrico Sartoni, assistente Laura Turchi). Il nuovo allestimento porta la firma degli architetti David Palterer e Norberto Medardi di P&M Architecture.
L’Accademia delle Arti del Disegno, fondata da Giorgio Vasari nel 1563 per volontà del granduca Cosimo I de’ Medici, è la più antica del mondo occidentale. Aveva come nume ispiratore Michelangelo, definito “padre e maestro”, e si proponeva di elevare lo stato sociale degli artisti, insegnare le arti e offrire un luogo di incontro e confronto sulle questioni della creazione artistica. Ancora oggi l’Accademia porta avanti questa vocazione, promuovendo le arti, la musica, lo spettacolo e le discipline umanistiche e scientifiche.
Il 18 ottobre ricorre la festa di San Luca evangelista, tradizionalmente considerato il patrono degli artisti, cui è dedicata la Cappella dei Pittori, che si trova nel complesso della Santissima Annunziata ed è titolarità dell’Accademia. In questa occasione l’Accademia presenta il nuovo allestimento nel Palazzo dei Beccai ai propri Accademici, inaugurando la Sala al pubblico il giorno seguente, domenica 19 ottobre pomeriggio.
La riapertura a partire dal 19 ottobre 2025 segna un momento di grande rilievo per la città e per la storia dell’Accademia delle Arti del Disegno. L’allestimento non è solo la restituzione al pubblico di un’opera rara e fragile, ma anche il compimento di un percorso di tutela, studio e valorizzazione durato secoli. Con il Dio Fluviale, l’Accademia riafferma la propria vocazione originaria: custodire e trasmettere l’eredità dei grandi maestri della tradizione toscana, mettendola a disposizione delle generazioni future.
Il nuovo assetto della sala ed il suo allestimento sono stati resi possibili dalla disponibilità di generosi donatori, cui si devono contributi sia tecnici sia in denaro, fra i quali menzioniamo in primo luogo la Fondazione CR Firenze.
La sala avrà un suo ingresso dedicato, su via Orsanmichele al numero 6, e sarà aperta al pubblico grazie alla generosa disponibilità dell’associazione di volontariato “Amici dei Musei” di Firenze e di alcuni professori dell’Accademia stessa. Si potrà visitare nelle giornate di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, con chiusura il giovedì, con orario 10.00-13.00 e 14.00-17.00 nel periodo invernale, e con orario 10.00-12.30 e 16.00-18.00 nel periodo estivo. Per aperture il sabato e la domenica, consultare il sito (www.aadfi.it). L’ingresso è soggetto a una donazione volontaria non inferiore a 5 euro.
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