Il distretto pratese contiene 80 aziende dei filati e 2.000 addetti diretti

Tra le 114 aziende in mostra a Pitti Filati (28-30 gennaio 2025 alla Fortezza da Basso di Firenze) c'è anche un cospicuo numero di marchi pratesi (29 filature, cui si aggiungono altre imprese di settori collaterali e di servizio) che alla fiera mostrano i risultati della ripartenza dopo l'alluvione che colpì il distretto nel novembre 2023 e al tempo stesso cercano un rilancio in un momento di crisi del settore. Il distretto pratese contiene 80 aziende dei filati e 2.000 addetti diretti.

''Nonostante il momento non brillante, le aspettative sono buone'', dice l'imprenditore Stefano Borsini, componente del comitato tecnico di Pitti Immagine. Il centro studi di Confindustria Toscana Nord ha anche evidenziato per i mesi scorsi una ritorno alla normalità dopo il blocco causato dalle esondazioni: il quarto trimestre 2024 ha registrato un volume di produzione di filati a quota +4,5% rispetto allo stesso trimestre del 2023.Ma le preoccupazioni restano.

''E' evidente che anche il nostro comparto non sfugge alla stasi che caratterizza l'intero mondo della moda italiano - dice Gabriele Innocenti, coordinatore del gruppo produttori di filati della sezione sistema moda di Confindustria Toscana Nord - Preoccupano molto alcuni fenomeni che potrebbero minare profondamente la competitività dei nostri prodotti, a cominciare dai costi energetici.Cruciali anche i temi europei.Un dato positivo che emerge dalle nostre rilevazioni è la stabilità per quanto riguarda l'occupazione, segno che i cali che registriamo sono ritenuti, o quantomeno auspicati, come temporanei''.

Il fatturato 2023 del distretto - l'ultimo disponibile - ammontava a 670 milioni di euro, in contrazione del -10% rispetto al 2022.
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